Mitkiewicz Cesar

fotografo

Indirizzi: 1863 - 1866 / Bruxelles, Rue Neuve, 9
1863 Bruxelles, Rue Neuve, 88
1865 Ypres, Grand' Place (Hôtel de la Châtellenie)
1865 Ostende
1865 - 1866 / Namur, Rue des Brasseurs, 39
1867 Ostende, Vlaanderenstraat, Hôtel de Flandre
1867 - 1868 / Bruxelles, Rue de la Montagne, 51
1867 - 1870 / Bruxelles, Rue Neuve, 29
1871 Ypres, Rue de l'Etoile, 9
1871 Ypres, Rue de la Station (Café "La Cour de Saint-Sébastien")

César Mitkiewicz, (Varsavia 1836 - Ypres 1871).
La storia della sua attività è ricostruita attraverso la storia delle sedi degli studi fotografici in cui ha lavorato.

1863 - 1866 / Bruxelles, Rue Neuve, 9
Predecessore: Baron & Mitkiewicz Successore: Straszak Ladislas
César Léonard Nicolas
La sua collaborazione con Baron era terminata nel marzo 1863, quando Mitkiewicz annunciò che lo stabilimento era diventato di sua proprietà esclusiva (L'Indépendance Belge, 3.3.1863). Sulle cartes-de-visite è aggiunto "& Cie" dall'agosto 1865. Si dice che Mitkiewicz abbia reciso ogni legame con lo studio a questo indirizzo nel dicembre 1866: "Aprirà molto presto un nuovo stabilimento dello stesso tipo" (Journal de Bruxelles, 14.12.1866).

1863 Bruxelles, Rue Neuve, 88
Predecessore: Michiels Jan-Frans
Nell'aprile 1863, Mitkiewicz annunciò che avrebbe presto aperto una filiale a questo indirizzo, "ex Maison Michiels" (L'Indépendance Belge, 14.3.1863).

1865 Ypres, Grand' Place (Hôtel de la Châtellenie)
Operato qui da febbraio ad aprile 1865 (De Toekomst, 18.2.1865; Le Propagateur, 22.4.1865).

1865 Ostenda
Capanna sulla spiaggia durante la stagione

1865 - 1866 Namur, Rue des Brasseurs, 39
Successore: Morin Victor
Inaugurato il 7.11.1865 a questo indirizzo, studio lasciato da Pierre-Edouard Dechamps due anni prima. Acquistato da Morin il 22.12.1866.

1867 Ostenda, Vlaanderenstraat, Hôtel de Flandre
Filiale dello studio in Rue Neuve, 9 a Bruxelles.

1867 - 1868 Bruxelles, Rue de la Montagne, 51
Predecessore: Tufferau William o Dumonthier. Successore: Gaillard François
Domiciliato a questo indirizzo il 31.12.1866. Gli studi di Rue de la Montagne, 51 e Rue Neuve, 29 sembrano aver convissuto per un breve periodo.
Il 5.9.1867
Mitkiewicz sposò Josephine, figlia di Pierre Cremetti, dagherrotipista ed editore di stampe. Si trasferì in Rue de la Montagne, 51 il 16.12.1867, giorno, secondo l'anagrafe, in cui Mitkiewicz partì per Parigi. Fu domiciliato in Montagne aux Herbes Potagères, 9 (presso il suocero) il 25.6.1868. Non si conoscono fotografie di Mitkiewicz che attribuiscano Montagne aux Herbes Potagères.

1867 - 1870 / Bruxelles, Rue Neuve, 29
Predecessore: Smeesters François Successore: Brassard Frédéric
Alcune cartes-de-visite riportano "Gustave, fotografo rappresentante dello studio César Mitkiewicz". Sulla carte-de-visite: "Da non confondere con il mio indirizzo precedente, Rue Neuve, 9". Partì per Liegi il 6.4.1870 ma non si sa che vi abbia operato.
1871 Ypres, Rue de l'Etoile, 9
Apertura pubblicizzata di uno studio di pittura e fotografia a nome della "Photographie Parisienne H. Grandmaison", con César Mitkiewicz come operatore (De Toekomst, 1.1.1871). Deve aver funzionato solo per pochi mesi.

1871 Ypres, Rue de la Station (Café "La Cour de Saint-Sébastien")
Studio attivo nell'estate 1871.

Le vedute di Bruxelles di Mitkiewicz scattate nel 1864 furono proiettate come parte di una presentazione pubblica del "Photo-Club de Belgique" tenutasi al "Koninklijke Vlaamse Schouwburg" a Bruxelles il 28.1.1898.


Barsotti Ferdinando

fotografo

Indirizzo:
Firenze, Via della Scala 26
Firenze, Via della Scala 4 (dal 1912)


Le vicende dello studio fotografico Barsotti prendono l’avvio nel 1885 quando Ferdinando (1871-1939), padre di Gino (1900-1985), entra come giovane apprendista nello stabilimento Brogi. In quel periodo Firenze con la presenza di premiate ditte come Alinari o, appunto, Brogi, godeva di un primato nell’industria fotografica, in gran parte connessa alle caratteristiche del luogo, città d’arte e meta di turismo internazionale: la riproduzione di capolavori delle gallerie, l’architettura e le arti applicate era stata da subito praticata dai laboratori fotografici.
Tra le conseguenze di tale scelta, l’obbligo della qualità, di una accuratezza manifatturiera, di produzione di medie dimensioni.
La fotografia partecipava a pieno titolo a questa catena, non solo come ramo autonomo, fornendo prodotti allineati a quel trend, dalla ricercata stampa “effetto bronzo” al più modesto “ricordo” turistico.
[...]

Le poche notizie che si hanno sono quelle fornite dall’anagrafe del Comune di Firenze, con l’inizio dell’attività nel 1893, integrate da una serie di segnalazioni tratte da repertori commerciali, bollettini e guide che confermano gli esordi e la presenza del laboratorio prima al n. 26 di Via della Scala, quindi dopo il 1912, al n. 4 della stessa, nei locali che Ferdinando aveva potuto acquistare e dove la ditta rimarrà nei successivi settant’anni.
Dall’insieme dei premi, delle segnalazioni e dei commenti si precisa fin da subito la scelta del campo nel quale il fotografo prevalentemente opererà.
Augusto Novelli, nel catalogo dell’Esposizione Fotografica Nazionale ed Internazionale di Firenze (1899) osserva che gli pare “discreto […] il gran quadro di fotografie applicate alla industria del Barsotti di Firenze.
"Mi sembra che in questo ramo l’arte nostra potrebbe favorire assai lo sviluppo del commercio, e il Barsotti fa benissimo a dedicarvisi con amore e intelletto”.

Fidanza Francesco

fotografo

Indirizzo:
Varese, Piazza Cacciatori delle Alpi 63
Varese, Corso Vitt.Emanuele 42 (1881)
Varese: Corso Vittorio Emanuele 53 (1890)
Filiali: Arona, Como

Francesco Fidanza nasce a Varese il 29 febbraio 1848 da Eugenio, disegnatore di ricami e poi fotografo, e da Elisabetta Crespi. Dopo il ritiro di Eugenio, verosimilmente verso il 1876, Francesco gestisce la ditta in autonomia operando presso lo studio in piazza Cacciatori delle Alpi 63 e le filiali di Arona e di Como.
Dal settembre del 1880 la ditta adotta "il nuovo sistema istantaneo, pel quale oltre all'aver notevolmente migliorata la esecuzione di ogni sorta di lavori, si pose in grado di poter ritrarre con certezza di riuscita i più irrequieti bambini" . Nel novembre del 1881 la sede di Varese si trasferisce in corso Vittorio Emanuele 42 (oggi corso Giacomo Matteotti) presso Casa De Grandi. Fidanza partecipa all'Esposizione Nazionale di Milano del 1881 con saggi fotografici e nel novembre del 1883 realizza altre vedute del Circondario di Varese. Nel 1886 prende parte all'Esposizione Regionale Varesina dove è premiato con medaglia d'argento del Ministero. Nell'aprile 1890 il laboratorio si sposta in corso Vittorio Emanuele 53, presso Casa Veratti. Nel 1901 è incaricato dal Comitato esecutivo della Esposizione Regionale Varesina di realizzare le fotografie delle lapidi romane e medievali esistenti nel circondario su segnalazione di Pierfranco Volontè; in contemporanea riprende anche monumenti e dipinti, da aggiungere alla serie da lui già eseguita e destinata alla imminente mostra (L'Esposizione 1901), durante la quale viene premiato dal Ministero con una medaglia d'argento dorato e diploma d'onore. Nel 1912 dona al Regio Archivio Fotografico di Brera la raccolta di fotografie di opere d'arte di Varese e del suo territorio da lui eseguite, in risposta all'auspicio formulato dal direttore della Pinacoteca, che "un'opera tanto preziosa per la buona causa dell'arte lombarda e specialmente per lo studio sull'arte del Rinascimento del Varesotto non andasse dispersa" (L'importanza 1912). Nel 1914 dona al Comune di Varese la "completa riproduzione fotografica delle opere d'arte del Varesotto. Le opere e i libri di sua proprietà vengono conservati alla Biblioteca Civica. . Nel 1920 si ritira dall'attività e nel suo stabilimento subentra Antonio Carnelli. Muore a Varese.