Nera Marmora
Persona
soprano
, Terni / , Roma
Biografia
Fino ai primi decenni del XX sec. a Terni si svolgevano regolarmente una stagione lirica invernale ed una estiva, con la rappresentazione delle opere a brevissima distanza dalle loro prime assolute e con numerose repliche. Si esibivano i migliori artisti; ricordiamo, ad esempio, la presenza a Terni per ben due volte di Pietro Mascagni: nel 1902 (per dirigere la sua Cavalleria rusticana) e nel 1942. Questa è l’aria che respirò Gina Palmucci, la straordinaria cantante lirica che, nella sua breve ma intensa vita, raggiunse una fama mondiale con il nome d’arte di Nera Marmora (vero atto d’amore per la propria terra). Nasce nel cuore di Terni, in via Barbarasa, il 3 giugno del 1891. La madre Giulia Benedetti è di origine spoletina, mentre il padre Augusto è ternano e lavora alle acciaierie come capo del personale. Dalla coppia nascono cinque figli. Gina consegue il diploma magistrale alla Scuola Normale Femminile di Perugia ed inizia ad insegnare alle scuole elementari di Santa Caterina a Terni. Ma la passione per il canto è travolgente e la giovane, guidata dalla contessa Ida Tanfani Bianchini-Riccardi, si dedica anima e corpo a quella che sente essere la sua arte, fino ad iscriversi all’Accademia di Santa Cecilia in Roma, dove si diploma nel giugno del 1914. Nello stesso saggio si esibisce anche un giovane tenore: Beniamino Gigli. Piccola di statura, proporzionata e di bell’aspetto, con i capelli neri e due grandi occhi verdi, ha un carattere vivace, estroverso e deciso. Il debutto, subito con il nome di Nera Marmora, avviene nel novembre del 1914 al teatro Dauno di Foggia, dove è Violetta ne La Traviata di Verdi: è un trionfo di pubblico e di critica. Leggendo i giornali dell’epoca, colpiscono alcune caratteristiche dell’artista messe costantemente in evidenza fin dalle primissime recensioni: oltre al talento ed alla bellissima voce, una raffinata tecnica di esecuzione, un’ottima dizione ed una coinvolgente padronanza scenica. Nera Marmora interpreta con tutta se stessa i personaggi e riesce a calarsi con eguale abilità nei vari ruoli, dando vita e voce a figure tragiche, leggere o soavi, trascinando il pubblico entusiasta in un vortice di emozioni tale da rendere quasi d’obbligo l’ovazione. Lavora con i più grandi direttori (Toscanini, Mascagni…) ed interpreti dell’epoca (Caruso, Schipa, Gigli…). Dal 1914 al 1923 si esibisce in tutta Italia. Nel 1917 partecipa in Sud America ad una acclamatissima tournée, alla quale a Buenos Aires si unisce anche Caruso. Tornata in Italia, nel gennaio del 1918, impersona il ruolo di Lisette nell’opera Rondine di Puccini, messa in scena a Roma nel Teatro Costanzi (l’attuale Teatro dell’Opera), alla presenza dell’autore. Nera Marmora è ormai totalmente assorbita da un susseguirsi frenetico di tournée per tutta la penisola. Al di là di alcuni concerti privati, Nera Marmora si esibisce per la prima volta a Terni il 21 luglio del 1918 al Teatro Verdi, con La Traviata, nella parte di Violetta. È di nuovo nella città natale il 19 dicembre del 1919 con il Don Pasquale di Donizetti, nel ruolo di Norina, ed il 18 dicembre del 1920, in un Concerto tenuto insieme ad altri tre artisti. Nel 1923 decide di abbandonare le scene e si sposa con Cesare Paparini, di ricca famiglia tuderte. Per Nera Marmora, forse ormai appagata da quel turbinio di emozioni, viaggi ed applausi, che le hanno regalato gli ultimi nove anni della sua vita, sembra iniziare una nuova esistenza, con nuove emozioni da assaporare e scoprire. Purtroppo, come per le eroine che tante volte ha interpretato con drammatico slancio, un triste destino infrange il suo sogno: muore a Roma il 15 aprile del 1924, in seguito a delle complicazioni sopraggiunte dopo aver partorito, prematuramente, una bambina.
Bruno Cagnoli: Il soprano Nera Marmora, Comune di Terni, 1989.
fonte: crescereinrete.altervista.org