Farabola

fotografo

Indirizzo: Milano, Corso Ticinese 60

Fotografie per l'industria FARABOLA

Tullio Farabola è stato uno dei più noti fotogiornalisti italiani del secondo dopoguerra. Si è dedicato al fotogiornalismo alla fine della seconda guerra mondiale e ha documentato gli ultimi atti della guerra, l'ingresso a Milano delle forze Alleate e dei Partigiani il 25 aprile 1945, i primi passi del nuovo Stato italiano, la ricostruzione e il miracolo economico italiano degli anni sessanta.
La notevole richiesta di immagini da parte dell'editoria dopo la fine della Guerra venne soddisfatta dalla creazione di una fitta rete di agenzie fotografiche nelle principali città italiane. A Milano operavano le tre principali agenzie italiane: Publifoto (di Vincenzo Carrese), Farabola, Rotofoto (di Fedele Toscani) e Giancolombo di Gian Battista Colombo.
Presto Tullio Farabola privilegiò lo sviluppo dell'agenzia fotografica rispetto all'attività personale di fotoreporter, svolgendo un'intensa attività fotografica in sala di posa, realizzando ritratti in bianco e nero di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e foto destinate alle copertine dei più diffusi settimanali popolari dell'epoca (
Oggi, Gente, Radiocorriere TV), e dei dischi in vinile.
Accanto a tale attività, cresce l'archivio storico arricchito negli anni dall'acquisizione di altri archivi di agenzia (VEDO), di autori (Agosto, Badodi, Ermini). La gestione dell'archivio storico è stata in gran parte curata da Alberto Crivelli, collaboratore dell'agenzia dal 1948 e direttore della stessa dalla morte di Tullio Farabola(1983) sino al 1990.

Rossetti Simone

fotografo

Indirizzo: Biella, via Umberto 59 (dirimpetto a piazza San Cassiano), poi 62 o 64 (palazzo Petiva); Mosso Santa Maria (albergo del Falcone); Vallemosso (albergo del Commercio).


Dopo aver lavorato come aiutante del fotografo Onorato Paolo Borro, nel 1887 aprì a Mosso Santa Maria, presso l'albergo del Falcone del sig. Giovanni Borrino, una prima succursale che tenne fino all'inizio ottobre del 1891. Dal 10 aprile 1892 si trasferì a Vallemosso in casa Fenoglio, sopra l'albergo del Commercio, dove riceveva tutte le domeniche. Questa sede venne gestita dagli eredi fino al 1955.
Nel 1912 Simone si ritirò, almeno ufficialmente, e la ditta "S. Rossetti" passò ai figli Alfredo e Oreste.
Venne premiato con menzione onorevole alla prima Esposizione Fotografica di Firenze del 1887.
Pur lavorando solo su committenza, le tematiche fotografiche del Rossetti sono talmente variegate (dal ritratto in studio al servizio nelle aziende tessili, dalle vedute paesaggistiche alle fotografie del patrimonio artistico locale, dalle manifestazioni pubbliche agli eventi familiari) e la quantità di immagini prodotte e pubblicate (libri, pubblicazioni varie e riviste usciti a Biella a cavallo tra Otto e Novecento raramente non includono illustrazioni fornite da Rossetti) talmente grande da rendere molto difficile un riassunto della sua attività professionale. Sebbene la sua specialità fosse il ritratto in studio, eseguì anche lavori d'esterno di una certa rilevanza, tra cui un album di vedute del Biellese che venne donato a re Umberto I (che contraccambiò con uno "spillo fregiato della R. iniziale", nel 1894) e un servizio comparso sul volume
La industria laniera in Italia edito dalla Associazione Laniera Italiana nel 1924 in occasione della "crociera italiana" nell'America Latina.
Può essere considerato il più attivo produttore di ex voto fotografici del Biellese. Sue immagini sono state utilizzate per la produzione di cartoline illustrate.