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Danesi

Persona

fotografo

Indirizzo: Roma

Famiglia attiva a Roma dagli inizi dell'Ottocento nel campo della riproduzione, in particolare fotografica.
Michele, nato a Napoli nel 1809 (e ivi morto di colera nel 1887), ben presto si trasferì a Roma dove si avviò agli studi artistici. Già nel 1839 aprì a Roma - in via della Vite 22A, angolo via del Gambero 16 e in via Bocca di Leone 85 - uno stabilimento litografico
che, per diversi anni, fu il solo attivo in città. L'avvento della fotografia, specie nel periodo del collodio (dal 1851), dischiuse nuove possibilità alla giovane ditta che dei risultati del nuovo mezzo si avvalse quale surrogato del disegno preparatorio.
Amico di alcuni fra i più noti pittori, Michele, che era rimasto comunque legato all'ambiente artistico romano, lavorò soprattutto nel campo della riproduzione dell'opera d'arte, Dopo lunghe sperimentazioni tese alla ricerca di un mezzo di riproduzione fotomeccanica dell'immagine,
nel 1869 Michele, insieme con i figli, riuscì a mettere a punto un sistema fotolitografico (poi chiamato fototipia) di grande e raffinata qualità nella resa dei grigi. Nel 1871 venne premiato all'Esposizione nazionale di Milano per un lavoro in trenta tavole dal titolo
Album di vedute in fototipia ossia fotografie stampate col metodo litografico Sistema Danesi Roma. Nel 1876 la ditta si trasferì fuori porta del Popolo, a via dei Bagni 36 (oggi via Romagnosi). Un aspetto del tutto inedito dell'attività della nuova sede fu quello svolto, a partire dal 1880,
nel campo della produzione della cartolina illustrata con immagini tratte da negativi del proprio archivio riguardanti Milano, ma soprattutto Roma, Capri e Napoli, città con cui Michele mantenne nel tempo contatti frequenti.
Camillo (m. 1900) e Cesare (1845-1926), i figli che già Michele si era associati in vita, ne seguirono ed incrementarono egregiamente l'attività stabilendo, fra l'altro,
proficui e prestigiosi rapporti di collaborazione con la Regia Calcografia e con il Vaticano. Nei verbali delle adunanze della Calcografia per l'anno 1894 risulta infatti più volte menzionato il nome dei due fratelli quali vincitori di un concorso del ministero della Pubblica Istruzione per creare presso l'istituto romano una sezione di fotoincisione in appoggio alla documentazione dell'opera d'arte. Nel 1894, per i meriti guadagnati con la loro attività presso la Calcografia, G. Baccelli, allora ministro della Pubblica Istruzione, assegnò a Camillo e Cesare una medaglia d'oro per benemerenza. Dal 1895 furono adoperate esclusivamente matrici in zinco, materia tuttora ampiamente utilizzata per la litografia. Nel maggio dello stesso anno ebbero i primi risultati apprezzabili nel campo della fotografia a colori, mettendo a punto una formula personale del sistema in tricromia. Diversi artisti, interessati alla sperimentazione fotografica ed incisoria, come F.P. Michetti e G.A. Sartorio, si avvalsero ampiamente dell'esperienza dei D. e dei loro torchi da stampa per l'elaborazione di tavole fotoincise. Nel 1903, utilizzando il nuovo sistema tricromo, i D. iniziarono la pubblicazione a dispense di un'opera dal titolo
La Galleria d'arte moderna in Roma che aveva la finalità di portare a conoscenza del grosso pubblico le maggiori opere pittoriche contemporanee. Cesare, dopo un primo matrimonio senza prole, sposò in seconde nozze Elvira Bongianni a sua volta vedova (aveva sposato in prime nozze Giuseppe Hinna) e madre di numerosi figli adottati da Cesare. Remo Danesi Hinna (Roma, 14 maggio 1879-20 apr. 1937), figliastro di Cesare, continuò a dirigere la ditta e dopo di lui, nella generazione successiva, i suoi figli Luciano (10 marzo 1911-16 giugno 1977) e Giorgio (nato a Roma, 6 apr. 1913) con il quale la ragione sociale si sciolse definitivamente nel 1979. Nel 1979 l'Istituto nazionale per la grafica, a ricordo del lavoro svolto per proprio conto da Cesare e Camillo nel 1894, ha acquistato un esiguo gruppo di rami fotoincisi da matrici fotografiche Anderson, due delle quali sono state esposte nella mostra fiorentina Fotografia italiana dell'Ottocento (1979).

NEONATO VERIFICATO


Biografia   

Famiglia attiva a Roma dagli inizi dell'Ottocento nel campo della riproduzione, in particolare fotografica.
Michele, nato a Napoli nel 1809 (e ivi morto di colera nel 1887), ben presto si trasferì a Roma dove si avviò agli studi artistici. Già nel 1839 aprì a Roma - in via della Vite 22A, angolo via del Gambero 16 e in via Bocca di Leone 85 - uno stabilimento litografico
che, per diversi anni, fu il solo attivo in città. L'avvento della fotografia, specie nel periodo del collodio (dal 1851), dischiuse nuove possibilità alla giovane ditta che dei risultati del nuovo mezzo si avvalse quale surrogato del disegno preparatorio.
Amico di alcuni fra i più noti pittori, Michele, che era rimasto comunque legato all'ambiente artistico romano, lavorò soprattutto nel campo della riproduzione dell'opera d'arte, Dopo lunghe sperimentazioni tese alla ricerca di un mezzo di riproduzione fotomeccanica dell'immagine,
nel 1869 Michele, insieme con i figli, riuscì a mettere a punto un sistema fotolitografico (poi chiamato fototipia) di grande e raffinata qualità nella resa dei grigi. Nel 1871 venne premiato all'Esposizione nazionale di Milano per un lavoro in trenta tavole dal titolo Album di vedute in fototipia ossia fotografie stampate col metodo litografico Sistema Danesi Roma. Nel 1876 la ditta si trasferì fuori porta del Popolo, a via dei Bagni 36 (oggi via Romagnosi). Un aspetto del tutto inedito dell'attività della nuova sede fu quello svolto, a partire dal 1880,
nel campo della produzione della cartolina illustrata con immagini tratte da negativi del proprio archivio riguardanti Milano, ma soprattutto Roma, Capri e Napoli, città con cui Michele mantenne nel tempo contatti frequenti.
Camillo (m. 1900) e Cesare (1845-1926), i figli che già Michele si era associati in vita, ne seguirono ed incrementarono egregiamente l'attività stabilendo, fra l'altro,
proficui e prestigiosi rapporti di collaborazione con la Regia Calcografia e con il Vaticano. Nei verbali delle adunanze della Calcografia per l'anno 1894 risulta infatti più volte menzionato il nome dei due fratelli quali vincitori di un concorso del ministero della Pubblica Istruzione per creare presso l'istituto romano una sezione di fotoincisione in appoggio alla documentazione dell'opera d'arte. Nel 1894, per i meriti guadagnati con la loro attività presso la Calcografia, G. Baccelli, allora ministro della Pubblica Istruzione, assegnò a Camillo e Cesare una medaglia d'oro per benemerenza. Dal 1895 furono adoperate esclusivamente matrici in zinco, materia tuttora ampiamente utilizzata per la litografia. Nel maggio dello stesso anno ebbero i primi risultati apprezzabili nel campo della fotografia a colori, mettendo a punto una formula personale del sistema in tricromia. Diversi artisti, interessati alla sperimentazione fotografica ed incisoria, come F.P. Michetti e G.A. Sartorio, si avvalsero ampiamente dell'esperienza dei D. e dei loro torchi da stampa per l'elaborazione di tavole fotoincise. Nel 1903, utilizzando il nuovo sistema tricromo, i D. iniziarono la pubblicazione a dispense di un'opera dal titolo La Galleria d'arte moderna in Roma che aveva la finalità di portare a conoscenza del grosso pubblico le maggiori opere pittoriche contemporanee. Cesare, dopo un primo matrimonio senza prole, sposò in seconde nozze Elvira Bongianni a sua volta vedova (aveva sposato in prime nozze Giuseppe Hinna) e madre di numerosi figli adottati da Cesare. Remo Danesi Hinna (Roma, 14 maggio 1879-20 apr. 1937), figliastro di Cesare, continuò a dirigere la ditta e dopo di lui, nella generazione successiva, i suoi figli Luciano (10 marzo 1911-16 giugno 1977) e Giorgio (nato a Roma, 6 apr. 1913) con il quale la ragione sociale si sciolse definitivamente nel 1979. Nel 1979 l'Istituto nazionale per la grafica, a ricordo del lavoro svolto per proprio conto da Cesare e Camillo nel 1894, ha acquistato un esiguo gruppo di rami fotoincisi da matrici fotografiche Anderson, due delle quali sono state esposte nella mostra fiorentina Fotografia italiana dell'Ottocento (1979).

fonte: Dizionario Biografico degli Italiani, www.treccani.it

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