Gian Giuseppe Mancini
Persona
architetto
, Pietrasanta, Lucca / , Milano
Biografia
Gian Giuseppe Mancini (Pietrasanta, 26 aprile 1881 – Milano, 1º marzo 1954) è stato un architetto, scenografo, pittore e scultore italiano.
Mancini fu un rappresentante dell'architettura eclettica, che si spinse fino alle soglie del modernismo, senza peraltro superarle. Dal 1930 fino agli anni 50 fu professore di composizione architettonica e poi preside della facoltà di architettura presso il Politecnico di Milano. Tra le sue non molte opere si ricorda il Castello Sem Benelli, su committenza dello scrittore, realizzato a Zoagli. Come scenografo si ricorda la rappresentazione di Rosmunda, nel 1918, scritta dal Sem Benelli,
fonte: wikipedia
MANCINI, Gian Giuseppe. - Nacque il 26 apr. 1881 a Bonazzera di Strettoia, frazione di Pietrasanta (in Versilia), da Olinto, marmista, e da Maria Bertozzi.
Compì con profitto i primi studi a Carrara; appena diciannovenne fu a Parigi per un breve periodo; quindi si trasferì a Roma, ove ultimò gli studi diplomandosi in disegno architettonico nel 1902 presso l'istituto di belle arti.
Nello stesso anno prese parte al concorso per il pensionato artistico nazionale di architettura, giungendo secondo dietro G.B. Milani.
Tra il 1902 e il 1903 ottenne un incarico annuale di insegnamento presso l'Accademia di belle arti di Urbino; subito dopo partecipò nuovamente al concorso per il pensionato, risultandone vincitore.
Il tema del concorso era costituito da un edificio da adibirsi a sede del pensionato artistico in Roma: il progetto del M. ebbe molta risonanza e contribuì certo ad alimentare quella fama di architetto visionario e utopico che sempre lo avrebbe accompagnato nel corso dell'esistenza. In una conversazione con V. Bucci, il M. stesso così si esprimeva nei riguardi del progetto: "Poiché [(] non si sarebbe mai attuato, nemmeno se l'avessi fatto assai modesto e pedestre, volli sbizzarrirmi, volli sognare, dar vita nel mio pensiero a una nobile casa di artisti, quale dovrebbe esserci in Italia se non fossimo così poveri e così poco curanti dell'arte. E riescii senza sforzo a combinare le belle gloriose tradizioni nostre, a cui sono tanto devoto, con le esigenze della vita moderna ed il bisogno del nuovo" (L'Illustrazione abruzzese, p. 47).
Nel 1904 il M. fu premiato al Salon di Parigi (Capelli): il suo progetto per un teatro e lo studio per un coro di una grande cattedrale (Sinfonia gotica) gli valsero le lodi da parte della stampa d'Oltralpe per lo spettacolare talento profuso nella rappresentazione grafica.
Nel 1905 il M. partecipò al concorso internazionale per il progetto del palazzo della Pace all'Aia.[...]
L'incontro con S. Benelli si colloca con tutta probabilità negli anni della prima guerra mondiale: il M. progettò e realizzò per il drammaturgo toscano il celebre castello di Zoagli (1914).
La villa sorge a picco sul mare in prossimità della via Aurelia. L'articolazione estremamente plastica dell'alzato, con il corpo centrale dal quale si dipartono le torri di varia forma, è enfatizzata "dall'uso alternato di conci in pietra e mattoni a vista, dalle mattonelle in ceramica e dagli azulejos" (Archivi del liberty italiano, p. 114).
Ancora per Benelli, che, nella prefazione al volume che raccoglie sessanta tavole raffiguranti i lavori del M. (L'architettura di Giuseppe Mancini. Progetti e schizzi, Milano s.d. [ma 1909 circa]), lo definì "ciclopico", il M. curò le scene e i costumi della Rosmunda (circa 1918).
[...]
Il M. morì a Milano il 1( marzo 1954; è sepolto nella tomba Buselli, nel cimitero di Querceta.
fonte: treccani.it