
Rodolfo Lipizer
Persona
didatta
, Gorizia / , Gorizia
Biografia
Rodolfo Lipizer (Gorizia, 16 gennaio 1895 – 8 giugno 1974) è stato un violinista, compositore, direttore d'orchestra, docente e didatta italiano.
Rodolfo Lipizer, nato a Gorizia il 16 gennaio 1895, era il primogenito dei quattro figli del cancelliere del tribunale imperialregio asburgico Rodolfo Antonio e di Ludovica Maria Pelizon, discendente di una famiglia goriziana di antiche tradizioni musicali: il padre Filippo era stato l'ultimo liutaio della famiglia Pelizon (la più rappresentativa con Matteo Goffriller, Domenico Montagnana, Pietro Giovanni Guarneri, Michele Deconet (1713 - 1799), Giorgio e Santo Serafin (1699 - 1776), per l'influenza di stile e idee di costruzione germaniche intrise di gusto tipicamente italiano)[1], che aveva avuto in Antonio Pelizon (1815-1869) l'esponente più importante, i cui violini risalivano "alla scuola dell'Amati pur essendo originali, vere e proprie opere d'arte".[2].
Morti il padre nel 1905 e la madre nel 1912, dovette provvedere al mantenimento dei fratelli (Ferruccio, Oscarre ed Eleonora) collaborando con l'orchestra del Teatro "G. Verdi" e con quella del Duomo, ma suonando anche nelle orchestrine cittadine. Nel contempo ottenne la maturità presso la k.k. Staatsoberrealschule di Gorizia e acquisì gli insegnamenti violinistici di base dai maestri Erminio Bovi e Alfredo Lucarini presso la Civica scuola di musica di Gorizia (succursale del conservatorio di Trieste fondato nel 1903). Negli anni 1914-1915 studiò presso la Staatliche Hochschule für Musik di Vienna, dapprima nella classe di violino del prof. Hugo von Steiner (1862 - 1942), viola del Rosè-Quartet dal 1885 al 1901, e poi in quella del prof. Gottfried Feist (1880 - 1952), allievo di Otakar Ševčík.
Successivamente, dal semestre invernale 1916-1917 al semestre estivo 1918, seguì all'Università di Vienna i corsi della Facoltà di filosofia e scienze musicali di Guido Adler, uno dei fondatori della musicologia austriaca di tipo storicistico, e di Egon Wellesz, allievo prediletto di Arnold Schoenberg. Poté frequentare l'Università grazie al sostegno finanziario dei Görzer Landesfonds (Fondi statali goriziani).
Rientrato a Gorizia, divenuta italiana nel 1918 dopo la fine della Prima guerra mondiale, nel 1920 per il riconoscimento legale dovette rifare il diploma di violino al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano.
Nel 1921 ritornò a Vienna per frequentare i corsi di perfezionamento di violino e composizione tenuti all'Academie für Musik und darstellende Kunst [1]) da Joseph Marx (1882 - 1964), che nel 1922 ne divenne il direttore, ed Eusebius Mandyczewski (1857-1929), amico di Johannes Brahms (1833-1897), e di direzione d'orchestra di Franz Schalk (1863 - 1931), allievo di Anton Bruckner (1824-1896).
Intraprese quindi la carriera violinistica come solista e in formazioni cameristiche. Nel 1924 fondò la società degli "Amici della musica", operativa fino al 1930, del cui complesso orchestrale fu direttore e nel cui ambito furono organizzati 17 concerti da lui diretti. Frattanto nel 1927 aveva vinto il concorso a direttore stabile dell'Orchestra sinfonica di Abbazia, dove diresse 28 concerti. Lo stesso anno sposava Mara Forcessin, insegnante elementare. Fu anche organizzatore dei "Sabati Musicali" e fondatore dell'Orchestra sinfonica di Gorizia che diresse ospitando celebri solisti, tra cui Pina Carmirelli, Gioconda De Vito, Albertina Ferrari, Carlo Vidusso, Aldo Priano, Nino Rossi, Jan Kubelík, Ornella Orlandini, Alessandro Costantinides, Giannino Carpi, Margit Spirk, Silvano Massoni, Ezio Dal Pino, Ludwig Hoelscher. Dal 1930 al 1961 fu direttore dell'Istituto Comunale di Musica, sorto in seguito alla riforma della precedente Scuola di Musica.
Fu presidente per tredici anni consecutivi (1961-1974) del Concorso Internazionale di canto corale "Cesare Augusto Seghizzi" di Gorizia e di altri concorsi, nonché fiduciario del Sindacato nazionale musicisti[2] e dell'Accademia di musica contemporanea. Si dedicò con particolare passione all'insegnamento e alla didattica, ricercando e attuando moderne ed efficaci soluzioni per i problemi tecnici e interpretativi del violino.
L'innato genio creativo e la sua formazione artistica, derivata dalle scuole italiana e viennese, e i frutti della sua esperienza gli permisero di scrivere opere didattiche per il violino fondamentali "ancor più di quelle autorevoli dei capiscuola Otakar Ševčík e Carl Flesch"[3].
Morì a Gorizia l'8 giugno 1974.
fonte: wikipedia