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Emilio Seletti

Persona

avvocato

, Milano / , Milano


Biografia   

Milano 29 settembre 1830-Milano 1 aprile 1913
Figlio di Giuseppe e nipote del canonico Pietro. Fu cultore appassionato di cose bussetane, raccogliendo i frutti di lunghe e pazienti ricerche in un’opera monumentale di larga consultazione per la storia della cittadina. Laureato in legge nel 1854 e divenuto quindi avvocato, si dedicò anche a studi di paleografia, iniziando la raccolta di oggetti archeologici, di una biblioteca che arricchì di settemila volumi, di circa duemila tra codici, documenti manoscritti e lettere autografe e infine di una raccolta di circa quindicimila ritratti incisi. Stabilitosi con la famiglia a Milano, vi dette alle stampe, nel 1883, la Città di Busseto, che ebbe larga diffusione (non soltanto nel bussetano) avendovi introdotto le biografie di illustri personaggi della sua terra, tra cui, in primo piano, quella di Giuseppe Verdi, del quale godette l’amicizia. Nel 1885 fu nominato Consigliere comunale in Milano, tenendo la carica per un quinquennio. Annoverato tra i membri della commissione per il Museo del Risorgimento italiano, per quindici anni fu pure Segretario della Società Storica Lombarda (della quale venne poi nominato vice-presidente) e membro della consulta del Museo archeologico. Ricoprì anche le cariche di socio fondatore dell’Archeologica Comense, di membro corrispondente della Regia deputazione Storica per le province di Parma e Piacenza, di socio corrispondente ed effettivo e di Segretario della Deputazione di Storia Patria in Torino e di socio effettivo della società Numismatica Italiana. Per istituti storici, letterari e artistici scrisse un considerevole numero di cenni, memorie e rapporti. contribuì efficacemente alla pubblicazione dei dodici volumi delle Iscrizioni delle chiese di Milano dal sec. VIII e compilò un Catalogo dei marmi scritti nel Museo archeologico di Milano. Sua opera principale rimane La Città di Busseto. In tre volumi, essa illustra la cittadina dalle origini all’età contemporanea. Forma materia dell’ultimo volume la trascrizione dei più importanti documenti di storia locale e l’elenco della produzione letteraria e artistica dei Bussetani insigni, con appendice degli alberi genealogici delle famiglie notabili. Scrittore dotto e diligente, gli nocque tuttavia la posizione polemica assunta nei confronti di storiografi borghigiani, portandolo ad affermazioni fantasiose sulle origini di Borgo San Donnino, di cui negò la fondazione romana, poi invece provata da scoperte archeologiche. Ma il difetto nell’equilibrio del giudizio non smentisce nel Seletti la nobiltà dell’aspirazione, espressa in un’opera ancora fondamentale per la storia di Busseto. Nel corso della sua laboriosa esistenza, fece, con passione di studioso e generosità preziosi doni a diversi istituti pubblici milanesi, quali la Biblioteca di Brera, il Museo del risorgimento italiano e l’Archivio storico. Dispose che la sua ricca raccolta archeologica andasse ad arricchire il patrimonio del Museo del Castello Sforzesco e destinò quella degli autografi, dei manoscritti e dei ritratti all’Archivio storico del Comune di Milano. Non dimenticò Busseto, la città verso la quale nutrì inalterabile affetto e devozione. Lasciò infatti all’ospedale un legato di quindicimila lire e alla civica Biblioteca donò una parte della sua ricca raccolta di libri di ogni epoca. Da Verdi fu invitato a far parte della Commissione di amministrazione della Casa di Riposo per Musicisti, della quale divenne poi presidente. Dedicò all’istituto particolari cure, fondandovi il Museo Verdiano e cooperando all’iniziativa con il dono di preziosi cimeli.
FONTI E BIBL.: D. Soresina, Enciclopedia diocesana fidentina, 1961, 435-437.

fonte: www.parmaelasuastoria.it

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