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Erminio Bozzotti

Persona

imprenditore

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Biografia   

Consigliere Vigilanza ditta Ricordi

appare anche nel libro delle Sedute DOC02173

ERMINIO E MARIA BOZZOTTI
 
Gli autori delle due commedie, Erminio e Maria Bozzotti, erano fratello e sorella di Isabella, moglie di Francesco Gnecchi, e figli di Cesare (1819/1881) e di Giuseppina Morel (?/1894).
Cesare Bozzotti faceva parte di una facoltosa famiglia della borghesia milanese, dedita all'agricoltura e all'industria della seta, attività che egli portò avanti insieme al fratello Battista (1825/1891) e che, dopo la loro morte, fu proseguita dagli eredi di quest’ultimo, Alessandro e Camillo [7].
 
Erminio, nato il 30 novembre 1858, non partecipò all’azienda della famiglia, ma si dedicò soprattutto ad attività in campo culturale e benefico.
Nel 1888, quando la casa editrice Ricordi, dopo una ristrutturazione interna, rinacque  sottoforma di società in accomandita con il nome di “G. Ricordi e C.”, Erminio ne divenne socio.
Nel 1898, alla riapertura del Teatro alla Scala, seguita a un periodo di sospensione delle attività, entrò nel Consiglio di Amministrazione, di cui il duca Guido Visconti di Modrone era presidente.
 
Dal 1913 al 1917 fu presidente della Società del Quartetto di Milano, istituzione musicale nata nel 1864 ed ancora oggi esistente.
 
In diverse occasioni assunse incarichi pubblici. Nel 1894 fu presidente della commissione Tecnica dei Divertimenti, nelle Esposizioni riunite di Milano. Per questo incarico venne nominato Ufficiale all'Ordine della Corona. Nel 1904 fu vicepresidente, dell'“Esposizione Agricola di Erba”, alla quale partecipò anche come espositore, con un proprio stand.
In campo benefico dedicò la propria attenzione soprattutto all'infanzia disagiata, ricoprendo per tanti anni la carica di Presidente dell'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Infanzia Abbandonata. Fu inoltre consigliere dell'Associazione Nazionale dei Sanatori per i Tubercolosi

In casa dei nonni, di cui una copia manoscritta è conservata presso l’Archivio Storico di Verderio (vedi nota 6), fu pubblicato dalla casa editrice Ricordi.
 
In un'annotazione scritta a mano sulla copia che possiedo [9], si legge che la commedia fu anche “Recitata a Multedo in Villa Chiesa il 7 agosto 1919. Con prologo di Vittorio Gnecchi”.
A mano sono annotati i nomi degli attori, molto probabilmente di questa rappresentazione: ad Alberto (14 anni) e Isa Gnecchi (11 anni), figli di Vittorio, toccarono rispettivamente le parti di Francesco Roberti e Maria Sangiuliano; il ruolo di Luisa Roberti fu interpretato da Marisa Gropallo. Non essendoci correzioni rispetto al ruolo del vecchio servitore, forse toccò a Vittorio Gnecchi interpretarlo anche nell’edizione del 1919. Non si sa invece chi abbia svolto quella del bimbo Cecco. 

Mi sembra probabile che il prologo letto da Vittorio Gnecchi non sia stato ancora quello del 1891, ma che ne abbia composto uno nuovo per l’occasione. Il testo però non sembra reperibile e perciò la mia non resta che una supposizione.
Multedo è uno dei quartiere occidentali di Genova, posto fra Sestri Ponente e Pegli. La villa di cui si parla, ora distrutta, che gli Gnecchi frequentavano spesso durante le vacanze estive, apparteneva alla famiglia di Aida Chiesa, moglie di Vittorio Gnecchi.

Nel 1877, in occasione delle nozze fra la sorella Maria e Giovanni Rossi, Erminio Bozzotti compone dei versi che vengono stampati dalla tipografia Bernardoni.
 
Nel 1896 scrive un'altra commedia, in tre atti, intitolata  La vecchia dorme, stampata dalla tipografia L.F. Cogliati.
Fra le opere di Erminio Bozzotti figura anche una composizione musicale, Soupir : ¢mélodie! , scritta su parole del poeta francese Sully Prudhomme, premio Nobel per la letteratura nel 1901, e dedicata alla contessa Cecilia Lurani Cernuschi Greppi [12].
Le opere qui elencate sono quelle reperibili nelle biblioteche italiane. È possibile, credo probabile, che la produzione letteraria di Erminio Bozzotti non sia limitata a queste: altri suoi scritti potrebbero essere stati pubblicati, senza però essere acquistati da alcuna biblioteca.
 

Erminio Bozzotti, che aveva sposato Anita Basevi, morì il 27 febbraio 1918.

fonte: bartesaghiverderiostoria.blogspot.it

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Documenti: corrispondenza