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J.A. Van Aalst

Persona

impiegato

, Belgio


Biografia   

L'opera, dopo la prima rappresentazione alla Scala di Milano, diretta da Arturo Toscanini nell'aprile del 1926, divenne ben presto famosa anche per le sue curiose «cineserie», una novità che Puccini introdusse nella sua ultima fatica, prendendole a prestito dalla tradizione popolare o inventandole di sana pianta. Per quanto è dato sapere il musicista ricavò il proprio materiale soltanto da due fonti melodiche autentiche della Cina. Una di queste fu la scatola sonora appartenuta al barone Fassini che Adami, nel «Romanzo della vita di Giacomo Puccini», riferì di aver ascoltato a Bagni di Lucca nell'agosto del 1920. La seconda fu l'opuscolo Chinese Music di van Aalst scritto a Shangai nel 1884. Molto si è detto sulle melodie originali cinesi usate da Puccini. In realtà gli studi più recenti asseriscono che esse sono due: la melodia pentatonica Mo-Li-hua (Fiore di gelsomino), affidata ai tre ministri fin dal loro primo ingresso in scena e l’Inno imperiale. Queste giunsero a Puccini dal barone Fassini, già addetto all’ambasciata cinese.
Altro materiale il compositore lo mutuò dal libretto Chinese Music di J.A. Van Aalst.
Per rendere l’atmosfera Puccini impiegò lo stesso metodo sperimentato con successo nella tragedia giapponese: trovò quattro melodie che facevano al caso suo investigando nella pubblicazione di J. A. van Aalst Chinese Music (Shangai, 1884), procuratagli da Clausetti dietro sua esplicita richiesta.1 La prima si ode alla fine della marcia funebre del principe di Persia (cfr. es. 10.1.a); le altre servono tutte a caratterizzare la musica di Ping, Pong e Pang: compaiono all’inizio (es. 10.1.b) e verso la conclusione del terzetto nel secondo atto (es. 10.1.c) e infine nel terzo, quando i dignitari offrono scrigni ricolmi di pietre preziose a Calaf perché abbandoni l’impresa (es. 10.1.d):

fonte: amicicarlofeliceconservatoriopaganini.org, lippimarcello.com, 5.unipv.it


J. A. van Aalst (14 October 1858 – after 1914) was a Belgian customs and postal officer in China, known for chronicling the history of Chinese music and dance.
Van Aalst was a government administrator for the Chinese Imperial Government of the Qing Dynasty, who served in China during the late 19th century. While providing service as a government official, he chronicled the history of Chinese music and dance, serving as the primary source in the western world of Chinese music until other sources emerged in the 1950s. His most famous text is Chinese Music which was published in 1884 in Shanghai by the Statistical Dept of the Inspectorate General. Van Aalst was an official in the employ of what later came to be called the Chinese Maritime Customs Service and was during his tenure called the Imperial Maritime Customs Service. He was appointed to Postal Secretary in 1899. His boss, Sir Robert Hart, was also a music lover, creator of one of the first brass bands in China.
The Italian composer, Giacomo Puccini, used Van Aalst's text as a primary source for the Chinese musical portion of his opera, Turandot, which was first performed in 1912 and set to Carlo Gozzi's play of the same name.

fonte: wikipedia

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Documenti: corrispondenza