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Icilio Sadun

Persona

compositore

, Viareggio, Lucca / , Viareggio, Lucca


Biografia   

Icilio Sadun, compositore e direttore d'orchestra. Icilio Sadun nacque il 27 novembre 1872, da Amadio ed Elisa Millul, in una casa di via Garibaldi dove il padre, proveniente da Livorno, aveva aperto un negozio di tessuti. Sadun, come direttore d'orchestra, viaggiò in tutto il mondo e fu frequentemente a fianco di Fregoli, che lo volle con sé. Il 10 agosto 1910, a Buenos Aires, sposò Matilde Blanco. Nel 1921, quando gli organizzatori del Carnevale di Viareggio Giuseppe Giannini e Sem De Ranieri vollero una canzone ufficiale per la manifestazione, la commissionarono a Sadun che si trovava a Parigi. Rintracciato, rispose positivamente e inviò la sua bellissima "Su, la coppa di champagne". Dopo la guerra Sadun si trasferì stabilmente a Viareggio e compose una "Fantasia carnevalesca" che è un caleidoscopio felicissimo di canzoni. Morì a Viareggio il 9 aprile 1947, a 73 anni ed ebbe funerali solenni. Il Comune intitolò a suo nome una strada e gli amici posero una lapide nella trattoria "Bombetta", che era solito frequentare. Il Comune dovrebbe ricordare Sadun considerato che quest'anno ricorre anche il 25° della morte. (a cura di Paolo Fornaciari)

fonte: www.ricerca.gelocal.it (Il Tirreno-Livorno, articolo di giornale, 27 novembre 2012)

[...]Alberto Sargentini, Giuseppe Giannini, Pietro Tofanelli e Ernesto Tolomei si recarono infatti da Giacomo Puccini per chiedergli se era disponibile a scrivere l’ inno del Carnevale di Viareggio. Il maestro Puccini, in quei mesi, stava traslocando da Torre del Lago nella splendida villa di nuova costruzione in via Buonarroti a Viareggio. Stanco dei fumi e dei rumori delle Torbiere, aveva fatto ultimare quella ampia e splendida villa, ordinata anni prima, per regalarla alla baronessa Josephine Von Stangel sua ultima ex passione.
Nella quiete di via Buonarroti, il maestro stava lavorando alla “Turandot” quando vide arrivare la delegazione dei “quattro moschettieri”. Puccini ascoltò senza mai interrompere quei quattro ragazzi. Grazie all’incoscienza e all’entusiasmo giovanile si erano presentati, alla porta del musicista più affermato e corteggiato del mondo, a chiedere a nome della “Pro Viareggio”, se il maestro fosse disponibile a scrivere l’ inno del Carnevale viareggino. Il maestro ringraziò della preferenza ma non accettò perchè  impegnato nella stesura della “Turandot”. Puccini, capendo l’ importanza di un inno per il Carnevale viareggino, prese un biglietto e disse ai quattro ragazzi: “Qui c’ è il nome  e l’ indirizzo del maestro che fa per voi. E’ un musicista validissimo, pieno di talento, che conosce benissimo lo spirito e il folklore della vostra manifestazione. Andate da lui a mio nome e rimarrete sosdisfatti”.
Il nome era quello di Icilio Sadun, che diventò il più grande cantore del nostro Carnevale. Icilio Sadun era il collaboratore di Giacomo Puccini per la trascrizione delle partiture. In quel periodo il maestro Sadun stava lavorando a Parigi dove dirigeva l’orchestra del “Maxim”, un locale fra i migliori della capitale transalpina. Il suo nuovo spettacolo doveva debuttare prima di Natale. Il presidente del Comitato Esecutivo del Carnevale, Enrico Nelli, seguendo il consiglio dei “quattro” scrisse a Sadun proponendogli, come suggerito dal Maestro Puccini, di comporre l’ inno del Carnevale di Viareggio del 1921. Felice e lusingato Sadun rispose affermativamente chiedendo che gli venisse spedito subito il testo. In modo tale da comporre la musica a tempo di record>
fonte: www.viareggiok.it

fonte: Andrea Sessa, Il melodramma italiano, 1861-1900 + fonte: Andrea Sessa, Il melodramma italiano 1901-1925

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Documenti: corrispondenza