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Virginia Boccabadati

Persona

soprano

, Modena / , Torino


Biografia   

Virginia Boccabadati (Modena, 1828 – Torino, 1922) è stata un soprano italiano.
Figlia di Luisa Boccabadati, cantante e insegnante modenese famosa nell'opera comica, da piccola studia e si esercita con la madre e ancora giovane riesce a esordire in teatro come soprano. Si sposò con il conte Carignani e dopo una breve assenza, ritornò a calcare le scene.
Si esibì spesso assieme al baritono Varesi.
Fra le perle della sua carriera, spiccano le prime per La traviata e Rigoletto, anche se in una sua confessione ammise di preferire le opere di Bellini e di Donizetti.
Dopo che un incidente provocò l'indebolimento della sua voce, intensificò l'attività di insegnante presso il Liceo di Pesaro.
In tarda età si ritirò nel Convitto delle Vedove a Torino.

fonte: Wikipedia

Dei suoi figli, la più celebre fu Virginia, nata il 29 apr. 1828, che debuttò brillantemente nel 1847 al Teatro Massimo di Palermo con Linda di Chamounix di Donizetti. Gli avvenimenti politici italiani del 1848 la tennero lontana dai teatri per circa tre anni, a Milano; in seguito, cantò nella stagione di primavera 1850 alla Pergola di Firenze e nell'autunno dello stesso anno all'Argentina di Roma. Nel 1852 fu al Teatro Italiano di Parigi (dove ritornò ancora nel 1855 e nel 1856), nel carnevale 1852-53 al Comunale di Bologna e nelle stagioni d'autunno 1855 e 1856 al Teatro Carignano di Torino, dove il 27 nov. 1856 contribuì al successo della "prima" della Demente di F. Marchetti.
Dopo aver cantato nel carnevale 1856-57 al Teatro Regio di Parma, fu scritturata nella primavera 1858 al Teatro Rossini di Torino e nel gennaio 1859 al Teatro di Nizza, suscitando il più vivo entusiasmo con opere di Donizetti (Maria di Rohan e Linda di Chamounix), ma specialmente con La Traviata, di cui fu giudicata una delle migliori interpreti, "ancor più espressiva della Patti" (Schmidl) nel ruolo di Violetta. Dedicatasi, infatti, al repertorio verdiano, Virginia seppe conquistarsi, insieme con M. Piccolomini e M. Spezia, la stima e la preferenza di Verdi.
Mortole il marito, il conte Carignani di Torino, Virginia abbandonò il teatro, accettando tuttavia, verso il 1883, il posto offertole da C. Pedrotti di maestra di canto al conservatorio di Pesaro, dove insegnò fino al 1900 (alla sua ottima scuola si formarono, fra le tante allieve, C. Boninsegna, M. Farneti, A. M. Pisano Pettignani, e M. Quarenghi Galli). Tornata a Torino, vi morì il 6 agosto 1922.
L'eredità materna si manifestò in Virginia più nell'arte dell'espressione e nella tecnica perfetta che nella potenza della voce, anche se pura, d'intonazione sicura e assai agile. Fu, infatti, una delle interpreti di maggior prestigio di opere del repertorio lirico-leggero, ma seppe raggiungere altrettanta eccellenza in opere più drammatiche. Nel 1893 pubblicò a Pesaro Osservazioni pratiche per lo studio del canto, semplice, ma prezioso opuscoletto, in cui si trova qualche ricordo del metodo di canto materno e dei rapporti d'amicizia di Donizetti con la sua famiglia.

fonte: dalla voce di <Boccabadati Luisa> in Dizionario Biografico delgi Italiani

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