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Sandro Bajini

Persona

drammaturgo

, Sannazzaro de' Burgondi, Pavia


Biografia   

Sandro Bajini (Sannazzaro de' Burgondi, 28 novembre 1928) è un drammaturgo, traduttore e scrittore italiano.
Si è laureato in medicina ma ha preferito dedicarsi alla critica e al teatro. Ha tradotto Molière, Marivaux, Feydeau, Ionesco. Su "Gesto 4" ha firmato il Manifesto dell’arte interplanetaria con Farfa, Baj, Balestrini, Porta (che si firma ancora Paolazzi), G. Anceschi, Del Pezzo, Persico e altri. È autore di testi satirici per il teatro (Come siam bravi quaggiù, con Vittorio Franceschi, 1960, Il capitale morale, 1961), talvolta metaforici e amaramente ironici (Dinner, con Gina Lagorio, 1983), ma spazia attraverso molte attività, dalla saggistica erudita agli interventi polemici (nel periodo 1980-1981 Sandro Bajini tiene sul quotidiano “Il Giorno” di Milano la rubrica “Il mondo a rovescio” che viene bruscamente interrotta, probabilmente perché i contenuti e il tono non erano graditi alla direzione del giornale), dalla poesia alla narrativa, dalle invenzioni grafiche agli spettacoli di marionette per Gianni Colla (La regina della neve, con scene e costumi di Luigi Veronesi, 1988-89). Giocati sul paradossale, sul satirico, sull’umorismo nero, i testi di Bajini sono costruiti attraverso aforismi, trovate, jeux de mots. Talvolta hanno la forma di veri e propri sketch. Ma su tutto lampeggia un tono inquieto e inquietante, che ci fa pensare che forse in Bajini nessun gioco è mai fine a se stesso.
È la lontananza che fa lo stupore. E a tal proposito vi dico subito che lo stupore sul mio pianeta esiste in misura molto limitata, e così dicasi di un suo derivato, la meraviglia. Noi siamo ricchi di materie prime, come l’elio, il bicarbonato, il seltz, gli idrati di carbonio, il pritanio (un minerale che esiste solo da noi), i biscotti, il tetracloruro di berillio, i tovaglioli, ma manchiamo di stupore. Sì, ce n’è un po’ qua e là, nel suolo e nel sottosuolo, ma del tutto insufficiente al fabbisogno, che è piuttosto elevato, poiché la gente è stufa di non stupirsi più di niente.

fonte: wikipedia

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