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Raymond Queneau

Persona

drammaturgo

, Le Havre, Francia / , Parigi, Francia


Biografia   

Raymond Queneau (Le Havre, 21 febbraio 1903 – Parigi, 25 ottobre 1976) è stato uno scrittore, poeta, matematico e drammaturgo francese.
Per gran parte della sua vita pubblicò e lavorò per la casa editrice Gallimard.
Nato da Auguste Henri Queneau (a sua volta nato nel 1870) e da Joséphine Augustine Julie Mignot (nata nel 1865), un paio d'anni dopo il loro matrimonio, quando il padre aveva dismesso la divisa e aveva cominciato a occuparsi di commercio, Raymond studia contemporaneamente a scuola, anche pianoforte e solfeggio e da bambino frequenta Arthur Honegger, il quale suona il violoncello.
Nel 1914, anno della prima comunione, comincia a tenere un diario, ma è la guerra e una buona parte di Le Havre si mobilita. Il ragazzo continua a studiare, cominciando la sua tipica mania di tenere liste, inventari, statistiche, mappe e di interessarsi un poco a tutte le discipline (archeologia, algebra, logica, geologia, egittologia). Ogni tanto la mamma lo porta a Touraine dalla nonna. Gli piacciono particolarmente Charlot, Verhaeren e gli aeroplani, e già comincia a scrivere (romanzi, poesie, alcune cose conservate, ma inedite, altre bruciate da lui stesso poco tempo dopo).
Alla fine della guerra tra le sue letture preferite mette Apollinaire, Bloy, Poe, Rimbaud, poi Laforgue, Conan Doyle, Verlaine, ma si interessa anche di avanguardia, di dadaismo e psicoanalisi e riceve una medaglia offerta dalla città quale studente meritevole, in occasione del diploma.
Quando decide di studiare filosofia, il padre apre un negozio a Épinay-sur-Orge e il figlio si iscrive alla Sorbona. A Parigi scopre i surrealisti e si abbona alla rivista Littérature, diretta da Breton, Aragon e Soupault.
È il 1921, anno di studio, ma anche di giochi (come gli scacchi e il biliardo) e di scoperte (l'anarchismo, la pipa, altre letture tra cui Proust, che aveva provato a leggere in precedenza trovandolo "soporifero", ma dal quale ora è conquistato). Nelle vacanze estive del 1922 si reca a Londra. L'anno successivo legge per 4 volte consecutive i 32 volumi di Fantômas.
È di questo periodo la sua adesione al surrealismo, con la frequentazione del gruppo interrotta però a novembre 1925, quando parte militare, mandato a Reuilly, poi a Marsiglia, in Algeria e in Marocco.
Tornato a Parigi nel marzo 1927, frequenta Jacques Prévert, Robert Desnos, Michel Leiris, Benjamin Péret e Man Ray e conosce Janine Kahn (cognata di Breton, che aveva sposato la sorella di lei, Simone). Raymond e Janine si sposano a luglio 1928 senza invitare quasi nessuno e neanche avvertire le proprie famiglie.
Dopo un viaggio in Costa azzurra, dove ritrovano Prévert, André Masson e altri artisti, i due rientrano a Parigi, mentre Breton lascia la moglie (che nel frattempo è divenuta amante di Max Morise) e chiede a Raymond di non rivolgerle più la parola. Essendo però lei sua cognata, Queneau non può accettare ed è la rottura tra i due, amplificata dalla pubblicazione di Un Cadavre (un pamphlet contro Breton firmato da Bataille, Carpentier, Vitrac e altri, e che comprende anche la poesia Dédé di Queneau).
Con l'amico Bataille, conosce Boris Souvarine e partecipa alla rivista La Critique sociale. Soprattutto però Queneau si avvicina a Henri-Charles Puech, iscrivendosi all'École pratique des hautes études, dove segue i corsi di Alexandre Kojève su Hegel.
Dopo diversi articoli sparsi, nel 1933, rifiutato da Robert Denoël e accettato da Gaston Gallimard esce il primo volume a sua firma, Le Chiendent, romanzo che viene giudicato un "compromesso tra Jarry e Aragon".
All'inizio del 1934 si lega al pittore Jean Hélion e allo scrittore americano Henry Miller, giunto da poco in Francia. Poi nasce il figlio Jean-Marie Charles e Queneau si trasferisce con moglie e figlio a Neuilly-sur-Seine, in rue Casimir-Pinel, dove abiterà fino alla morte.
Jean Paulhan gli chiede di mandargli qualche articolo per la rivista "NRF" che dirige, e nel 1934 esce Gueule de pierre oltre a, pseudonima, la traduzione di Le mystère du train d'or di Edgar Wallace.
Il raffreddarsi del rapporto con Bataille, altre traduzioni (tra cui Sinclair Lewis) e progetti di riviste (tra cui La Bête noire, 8 numeri, aprile 1935-febbraio 1936), nonché nuove letture esoteriche, lo portano a una crisi metafisica alla quale reagisce con iperattività letteraria, scrivendo anche per la firma d'altri (notoriamente Mes souvenirs de chasseur de chez Maxim's di José Roman, per esempio) e cominciando molti testi che saranno stampati più tardi.
Nel 1936 esce Les Derniers jours, mentre tiene una rubrica quotidiana (fino al 1938) su L'Intransigeant. Nel 1937, escono Chêne et chien e Technique du roman (uno dei suoi articoli più interessanti, raccolto più tardi in Bâtons, chiffres et lettres), quindi fa parte dei comitati di lettura di Gallimard (inizialmente solo per i testi inglesi, in seguito in posizione sempre più centrale e influente).
L'estate porta la moglie in vacanza dalla cognata (nel frattempo divorziata da Breton e sposata a Michel Collinet). Escono Les enfants du limon e Un rude hiver, e si sente meglio, più riconosciuto, meno precario (accetta anche di tener un corso all'École Nouvelle di Neuilly), ma i nazisti invadono la Francia ed è richiamato alle armi. Congedato nel 1940 vive la Parigi occupata, collaborando alla Nouvelle Revue Française diretta da Pierre Drieu La Rochelle e diventando amico di Marguerite Duras.
Scrive Pierrot mon ami, e collabora all'organizzazione dei concerti e delle mostre che Gaston Gallimard fa tenere per promuovere la "Bibliothèque de la Pléiade". Si occupa dell'enciclopedia nella stessa collana, e scrive ancora Loin de Rueil. Ormai frequenta tutti gli intellettuali rimasti a Parigi (da Boris Vian a Albert Camus, da Sartre a Picasso ecc.). Max Jacob però nel 1944 muore, Denoël è arrestato, Drieu La Rochelle si suicida. Il 12 novembre 1945 anche Queneau è chiamato a testimoniare davanti alla Commissione di epurazione francese. È ormai un importante e influente membro della casa editrice, dove dirige anche la collana "La Plume au Vent". Firma il manifesto degli intellettuali che invita a votare "sì" al referendum sulla Costituzione. Il suo ruolo prevede sempre più occasioni mondane, presentazioni di scrittori, ospitalità, giurie, viaggi e conferenze.
Intanto pubblica anche poesie e partecipa a istituzioni di cultura scientifica piuttosto inusuali per un letterato (per esempio la "Société mathématique de France"). Quando la cognata nel dicembre 1949 diventa proprietaria di una galleria d'arte (significativamente chiamata "Artiste et Artisan", al n. 31 di rue de Seine) gli propone di esporre le sue tempere, e Raymond, dopo qualche esitazione, finisce con l'accettare. Eccolo dunque anche pittore. E sceneggiatore, sia pure non sempre con successo (almeno in questa fase), e autore di testi di canzoni (tra cui notoriamente Si tu t'imagines, su musica di Joseph Kosma, e Je te tuerai d'amour su musica di Johnny Hallyday), e di balletti (visto che collabora con Roland Petit fornendo i testi per La Croqueuse de Diamants).
Intanto sono usciti On est toujours trop bon avec les femmes (1947, con lo pseudonimo di Sally Mara, a firma del quale pubblicherà due anni dopo un finto diario, il Journal intime) e Saint Glinglin (1948).
Nel 1950 fa un viaggio a New York, mentre continua a lavorare all'enciclopedia della collana di spicco di Gallimard (dove si è previsto aprire con una Histoire des Littératures), ma anche ad altre collane (come "Écrivains célèbres", presso l'editore Lucien Mazenod). Esce la Petite cosmogonie portative e, nel 1952, Le dimanche de la vie.
Viene intanto invitato a far parte dell'Académie Goncourt. È di questo periodo l'adesione anche al Collegio di patafisica, la nomina a membro della "Commission du Centre national de la cinématographie" e del "Fonds de développement de l'industrie cinématographique". Collabora anche con Luis Buñuel, in Messico, dove conosce Octavio Paz.
Nel 1956 riesce finalmente a portare a termine il libro sulla "Bibliothèque idéale", un'inchiesta a cui ha lavorato per diversi anni. Il 1959 è l'anno del suo libro più celebre, Zazie dans le métro, che Louis Malle porta sullo schermo l'anno successivo (è il periodo della nouvelle vague e i giovani registi del gruppo riescono ad attrarre molta attenzione, di critica e di pubblico).
Se nel periodo in cui aveva abbracciato il surrealismo di Breton, era rimasto folgorato dalle possibilità espressive del loro approccio alla creazione basato sull'inconscio, sull'accostamento casuale di oggetti e sui sogni, ora ha raggiunto una propria strada ("somma di grazia e forza comica", dirà Italo Calvino[4]), fatta piuttosto di elementi combinati secondo il calcolo matematico e il gioco. Ritiene che gli elementi di un'opera, perfino quelli apparentemente più banali come i numeri di capitolo, sono cose che vanno predeterminate in qualche maniera. Secondo quest'idea lancia il movimento OuLiPo (Ou-vroir de Li-ttérature Po-tentielle, ossia "Laboratorio di letteratura potenziale"), gruppo di ricerca letteraria al quale partecipano anche Georges Perec e il già nominato Calvino. Negli anni successivi Queneau approfondì ancor di più la matematica per farne uso come sorgente d'ispirazione in ambito letterario (si vedano per esempio i Cent mille milliards de poémes, ma anche gli Exercises de style, usciti una prima volta nel 1947 e ampliati per un'edizione del 1969).
Altri romanzi sono Les Fleurs bleues e Le vol d'Icare, mentre un "saggio" importante è Une Histoire modèle, sorta di riflessione matematica sulla storia. Nel 1972 muore la moglie Janine. Tre anni dopo esce Morale élémentaire (64 poesie). La salute lo ha via via abbandonato. Intanto anche Gaston Gallimard muore, poi tocca a lui. È sepolto al cimitero di Juvisy-sur-Orge.

Fonte: Wikipedia

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