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Biagio Marin

Persona

poeta

, Grado, Gorizia / , Grado, Gorizia


Biografia   

Biagio Marin (Grado, 29 giugno 1891 – Grado, 24 dicembre 1985) è stato un poeta italiano.

La giovinezza
Marin nacque il 29 giugno del 1891 in una famiglia borghese di origini modeste, nei primi anni di vita rimase orfano di madre e venne allevato dalla nonna paterna. A nove anni iniziò gli studi a Gorizia, dove in seguito frequentò il ginnasio di lingua tedesca, completando gli studi superiori a Pisino d'Istria alle Scuole Reali Superiori.
Nel 1911 si recherà a Firenze, dove avrà modo di frequentare l'ambiente letterario de La Voce la più famosa rivista dell'epoca, che radunava le più diverse forze intellettuali, uniti nella convinzione che la letteratura fosse impegno completo e dovere morale. Molti aderenti a questa rivista saranno poi tra i più accesi interventisti. Oltre a partecipare al dibattito culturale assieme a Umberto Saba e Scipio Slataper, suoi conterranei, avrà modo di ammirare per la prima volta in vita sua i tesori d'arte di Firenze, così diversa da Gorizia, da Trieste e dalle altre città istriane che fino ad allora aveva sempre frequentato.
Dopo un anno di permanenza, Marin lascerà Firenze per Vienna, dove si iscrisse all'Università alla facoltà di filosofia, frequentata allora anche dall'amico Luigi Visintin. In questo periodo Biagio Marin pubblicherà la sua prima raccolta di poesie in dialetto gradese: Fiuri de tapo (1912). Dopo due anni di permanenza nella capitale austriaca, il giovane Marin decise di ritornare a Firenze. Appena arrivato nella città toscana si fidanzerà con Pina Marini, che sposerà l'anno seguente.
La prima guerra mondiale lo pone suo malgrado a una scelta di campo come cittadino austriaco ma, a causa delle sue frequentazioni a La Voce. lo risolverà arruolandosi volontario nell'esercito italiano, senza quei turbamenti psicologici che molti personaggi, come il giovane deputato trentino Alcide De Gasperi, provarono all'entrata in guerra dell'Italia. Durante la guerra soggiorna però in un sanatorio svizzero. Alla fine del conflitto Biagio Marin completa gli studi di filosofia all'Università di Roma, dove si laurea con Varisco, e non con Gentile come erroneamente è riportato in molti testi.

La maturità
Dopo la laurea a Gorizia insegnerà filosofia e pedagogia utilizzando un metodo di insegnamento particolare che lo porterà, dopo vari contrasti anche con il clero locale a lasciare la cattedra e, dopo un breve periodo come ispettore scolastico sarà assunto nel 1921 dall'Azienda di soggiorno di Grado nella quale come direttore resterà ben 14 anni. Nel 1938 lascerà la direzione e deciderà di ritornare all'insegnamento a Trieste. Contemporaneamente diventa segretario del Fascio di Grado, carica che mantiene per diversi anni. Furono questi gli anni in cui Marin intraprese un fecondo rapporto di amicizia con il compositore Cesare Augusto Seghizzi. Dopo alcuni anni abbandonerà ancora l'insegnamento, questa volta definitivamente, per un posto di bibliotecario alle Assicurazioni Generali, sempre a Trieste. Nel 1936 fa richiesta per essere arruolato nell'esercito e partecipare all'impresa coloniale. All'inizio degli anni quaranta ritiene che solo l'esercito nazista possa portare l'ordine in Europa: la paura non è legata solo al bolscevismo russo, ma anche ai fermenti sulla frontiera orientale (si vedano i "Diari", pubblicati recentemente dalla casa editrice "La goriziana") . Nel periodo della seconda guerra mondiale, stanco e depresso per la scoperta dell'esistenza della tragica Risiera di San Sabba e la perdita del figlio Falco in combattimento in Slovenia, per il suo innato senso organizzativo si impegna in un periodo abbastanza controverso a gestire una difficile situazione per la presenza dei partigiani sloveni, inquadrati nelle armate di Tito, il comitato di liberazione triestino.
Finita la guerra in una situazione oggettivamente ancora precaria ma abbastanza tranquilla Marin decide di pubblicare i primi volumi delle sue opere, che finora erano conosciute solo a una ristrettissima cerchia di persone e di raccogliere le sue poesie in un volume intitolato Le litànie de la Madona (1949). Dopo oltre un decennio di silenzio, Biagio Marin pubblicherà nel 1961 il secondo volume delle sue poesie e, con il titolo Solitàe e con il libro di poesie Il non tempo del mare (1964) vincerà il Premio Bagutta nel 1965.

Gli ultimi anni
Nel 1970 il poeta deciderà di pubblicare tutte le poesie scritte fino a quel momento in un unico volume, che significativamente per il suo attaccamento sentimentale alla sua terra si intitolerà I canti de l'Isola.
Negli anni Settanta le pubblicazioni dialettali La vita xe fiama (1972), A sol calao (1974), El critoleo del corpo fracasao dedicato a Pasolini (1976), In memoria (1978) lo portano, anche con i contributi di Pasolini, Claudio Magris e Carlo Bo e una raccolta di versi in italiano dal titolo di Acquamarina fuori da una dimensione regionale e lo fanno entrare in una posizione di primo piano nella poesia nazionale.
Nel 1978, dopo che l'anno prima c'era stato il suicidio del suo amato nipote Guido, morirà anche la moglie Pia; la dolorosa perdita dei suoi cari e il decadimento fisico iniziarono a pesare sul poeta, che diventerà nel giro di pochi anni sordo e semicieco, ma aprirono nuove prospettive forse più cupe rispetto alla poetica precedente, come si può notare nelle sue ultime tre raccolte di poesie Nel silenzio più teso (1980), Poesie (1981), La vose de la sera (1985) e, dopo aver vissuto una vita ricca di avventure e di esperienze profonde nella sua isola di Grado muore nel 1985.

Fonte: Wikipedia

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