Dionisio Aguado
Persona
chitarrista
, Madrid, Spagna / , Madrid, Spagna
Biografia
Dionisio Aguado y García (Madrid, 8 aprile 1784 – Madrid, 29 dicembre 1849) è stato un chitarrista e compositore spagnolo.
Dopo aver studiato in Spagna ed essersi perfezionato alla scuola di Miguel Garcia, monaco cistercense conosciuto con lo pseudonimo di Padre Basilio e maestro di Federico Moretti (oriundo napoletano deceduto nel 1838), si recò a Parigi dove cominciò la sua intensa carriera da concertista e l'attività di insegnamento. Le sue doti chitarristiche richiamarono l'attenzione di diversi maestri del tempo: Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini e Niccolò Paganini.
Nel 1819 e nel 1825 uscirono le sue due opere più importanti: la Raccolta di Studi, e la Escuela de guitarra, quest'ultima tradotta in francese dall'amico M.de Fossa, alla quale si è soliti attribuire l'invenzione dell'uso sistematico dei suoni armonici all'ottava e un prontuario delle regole per modulare lo strumento. Fu riconosciuto come virtuoso dalla stesso Fernando Sor, che gli dedicò uno dei suoi più celebri brani per due chitarre, Les deux amis op. 41, e con il quale era in polemica sul lato tecnico, strumentale e didattico: Aguado sosteneva che il suono della chitarra andasse prodotto attraverso il triangolo polpastrello-unghia-corda, mentre Sor privilegiava un più diretto contatto delle dita con le corde stesse.
Aguado ritornò in Spagna nel 1843 in veste di didatta e scrisse diversi metodi per l'apprendimento della tecnica strumentale e testi sull'insegnamento, tra cui il Nuevo Metodo, la terza ed ultima edizione del suo trattato, la cui Appendice conclusiva, interessante da punto di vista storico, era solo in bozza quando la morte lo colse nel 1849. Ideò anche un modo per aumentare la capacità sonore della cassa armonica della chitarra appoggiandola su un treppiede: infatti, essendoci poco contatto tra il nostro corpo e quello della chitarra, la cassa armonica poteva risuonare più facilmente. Ma questo metodo non ebbe molto successo, tanto che venne ben presto dimenticato.