Paul Verlaine
Persona
poeta
, Metz, Francia / , Parigi, Francia
Biografia
Paul-Marie Verlaine nasce a Metz il 30 marzo 1844. La famiglia di Verlaine apparteneva alla piccola borghesia: il padre, come anche quello di un altro grande futuro poeta, Arthur Rimbaud, era capitano nell'esercito. Sua madre conserverà per molto tempo sopra il camino i vasi con i feti dei suoi precedenti aborti.
Verlaine si trasferisce con la famiglia a Parigi (1850) dove studia nel collegio Institution Landry; i risultati scolastici non sono eccellenti ma il contatto con la letteratura lo affascina. Nel 1862, dopo aver conseguito il baccalaureato in lettere si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, che però ben presto dovrà abbandonare. Successivamente trova un impiego al comune. Frequenta i caffè e i salotti letterari parigini, nel 1866, collabora al primo Parnasse contemporain e pubblica i Poèmes saturniens. Vi si sente l'influenza di Charles Baudelaire poeta che segue come lui il movimento decadentista con la celebre poesia spleen ed elevazione, mentre vi si annuncia già lo "sforzo verso l'Espressione, verso la Sensazione raffigurata" (dalla lettera a Stéphane Mallarmé del 22 novembre 1866) che caratterizza la sua migliore poesia. Nel 1869, le Fêtes galantes, delle fantasie che evocano il XVIII secolo di Jean-Antoine Watteau, confermano questo orientamento. Nel 1870 sposa Mathilde Mauté, per la quale pubblica La Bonne Chanson. [1] [2] Nel 1871 partecipa alla Comune di Parigi, [3] perdendo perciò l'impiego, e nasce il figlio Georges.
Verlaine è a quest'epoca legato con il gruppo costituito attorno al giovane poeta Louis-Xavier de Ricard, incontrato nel 1863, che allora animava una rivista letteraria, filosofica e politica: la Revue du Progrès moral, littéraire, scientifique et artistique, nella quale Verlaine pubblica la sua prima poesia nell'agosto del 1863: Monsieur Prudhomme, poco prima che la rivista non sia interdetta dalla censura imperiale, e il suo direttore condannato a otto mesi di prigione (nel marzo 1864) per avere oltraggiato la morale religiosa e avere trattato, senza autorizzazione, di economia politica e sociale [4].
Quando esce dalla prison de Sainte-Pélagie, Ricard apre un nuovo salon, politico e letterario, negli appartamenti di sua madre, dove frequenta, oltre a Verlaine e il suo amico (e futuro biografo) Edmond Lepelletier, Catulle Mendès, José-Maria de Heredia, François Coppée, Villiers de l'Isle-Adam, e inoltre Anatole France-Thibault [5]. I fratelli de Goncourt daranno nel loro Journal una descrizione poco idillica di questo cenacolo :
« In una casa di Batignolles, presso un certo M. de Ricard si è abbattuta tutta la banda dell'arte, la coda di Baudelaire e di Banville, gente turbata, intrisa di affettazione e d'oppio, quasi inquietante, d'aspetto smorto[6]. »
Un amico di Verlaine, il violinista e poeta dilettante Ernest Boutier, lo mette in contatto con un piccolo libraio specializzato nelle opere religiose, Alphonse Lemerre, che accetta di pubblicare, ma a spese dell'autore, le opere dei giovani poeti: questa collezione consacrata alla poesia contemporanea è inaugurata dall'uscita nel 1865 della prima raccolta di Ricard, Ciel, Rue et Foyer [7].
Ed è in questo mezzanino della libreria di Lemerre che si riunisce allora il gruppo costituito attorno a Ricard, che lancia lo stesso anno una effimera [8] nuova rivista settimanale, esclusivamente letteraria: L'Art. Si difendono teorie artistiche diametralmente opposte a quelle promosse dalla Revue de Progrès: il culto della perfezione formale è celebre, allo stesso modo della teoria dell' « art pour l'art », ereditata dalla prefazione di Mademoiselle de Maupin di Théophile Gautier, dove il romanzo era stato vivamente criticato nel penultimo numero della Revue du Progrès[9]. Paul Verlaine publica due poesie in questa rivista[10], e soprattutto un importante studio su Charles Baudelaire, considerato in modo particolare come il maestro della trasfigurazione poetica dei luoghi comuni [11], cos' come essendo il poeta che accorda il primato alla sensazione piuttosto che alla parte intellettuale o alla parte affettiva dell'essere, « ce che sarà il fondamento stesso dell'arte verlainiana [12]. »
Dopo la scomparsa dell' L'Art, è sotto l'impulso di Catulle Mendès che viene lanciato, in marzo 1866, una nouvelle revue: Le Parnasse contemporain. I poeti che publicano nella rivista condividono essenzialmente lo stesso rifiuto per la poesia sentimentale del periodo romantico (il quale Baudelaire chiamava « geremiadi lamartiniane » [13] »), ma vedono nel gruppo che si riunisce nel mezzanino della libreria Lemerre una nuova scuola poetica, una scuola « parnassiana », risollevata largamente dall'illusione retrospettiva: « Catulle Mendès e Louis-Xavier de Ricard denunceranno l'idea falsa che una scuola fosse mai riunita questa costellazione instabile di giovani poeti usciti su Le Parnasse contemporain [...] intorno a principi condivisi di una intento estetico comune e definito », scrive Martine Bercot nell'introduzione alla sua edizione dei Poèmes saturniens[14]. È così che nel 1898 Louis-Xavier de Ricard potrà scrivere nelle sue Petits Mémoire d'un Parnassien :
« Noi vogliamo dire solamente che la passione non è una scusa per fare cattivi versi, né per commettere degli errori ortografici o di sintassi, e che il dovere dell'artista è quello di cercare coscienziosamente, senza la vigliaccheria del pressappochismo, la forma, lo stile, l'espressione più capace di rendere e fare valere il suo sentimento, la sua idea, o la sua visione [...] A parte questo dogma comune - se veramente fosse stato un dogma - noi custodiamo gelosamente soprattutto la nostra libertà personale. Una scuola scuola parnassiana, nel senso tradizionale della parola, non c'è mai stata. »
Le Coin de table (l'angolo del tavolo) di Henri Fantin-Latour - Verlaine e Rimbaud sono seduti nell'angolo a sinistra
L'anno successivo compare nella sua vita il diciassettenne Arthur Rimbaud, che va a turbare gli agi borghesi nei quali il poeta si era adagiato. Chiamato da Verlaine a cui ha inviato qualche lirica, Rimbaud comincia con lui una relazione fortemente intima e una vita di vagabondaggio. Verlaine lascia allora la moglie e il figlio, Georges (nato il 28 ottobre 1871), per seguire il giovane poeta e compagno di vita in Inghilterra e in Belgio. Durante questi viaggi Verlaine scrive Romances sans paroles.
Questa relazione tumultuosa termina dolorosamente: nel 1873, i due poeti sono a Londra. Verlaine abbandona tutto d'un tratto Rimbaud, affermando di voler tornare dalla moglie, deciso, se ella non lo riaccettasse, a spararsi. Trasloca in un albergo a Bruxelles. Rimbaud lo raggiunge, persuaso che Verlaine non avrebbe avuto il coraggio di mettere fine ai suoi giorni. Nel momento in cui Rimbaud lo vuole lasciare, Verlaine, ubriaco, gli spara due colpi di pistola, ferendolo leggermente a una mano. Verlaine viene così incarcerato a Mons, Rimbaud invece raggiunge la fattoria di famiglia a Roche, nelle Ardenne dove scrive Una stagione all'inferno.
Verlaine è condannato a due anni di prigione. Sebbene Rimbaud avesse dichiarato di non voler denunciare il suo amico per essere stato ferito, Verlaine viene ugualmente condannato per il reato di sodomia. Egli avrebbe scontato la sua pena a Bruxelles e a Mons. [18] E qui, distrutto da un profondo sentimento di colpa e di desolazione (durante la detenzione egli apprende che sua moglie ha chiesto e ottenuto la separazione), si converte al cattolicesimo. Comincia allora a scrivere una serie di poesie colme di un duro e greve misticismo, solo in rari casi alleggerito dalla sua consueta grazia stilistica: gran parte di esse confluiranno nella raccolta Sagesse, edita senza successo nel 1880.
Alla sua uscita, se ne torna in Inghilterra, e poi a Rethel, dove esercita temporaneamente l'incarico di professore. In questo periodo egli cerca di condurre una vita retta e sobria.
Nel 1883 muore di tifo, durante il servizio militare, Lucien Létinois, un giovane ragazzo che Verlaine aveva conosciuto durante la sua esperienza di insegnamento e di cui si era innamorato, per quanto non risulti tra di loro una relazione che andasse al di là di un puro affetto. Inconsolabile, di nuovo privo di qualunque persona capace di consolarlo, Verlaine piange la morte dell'amante/figlio nella raccolta Amour (edita nel 1888) e cerca di nuovo conforto nell'alcol.
Grazie all'aiuto di alcuni amici, torna a pubblicare alcuni suoi versi nelle riviste letterarie parigine. Il suo stile elegante e innovativo e le sue idee in fatto di Poesia, destano l'attenzione dei giovani letterati. A rendergli il vero successo sarà la pubblicazione, nel 1884, del saggio I poeti maledetti, in cui Verlaine traccia degli acuti profili critici di tre grandi poeti incompresi del suo tempo, Arthur Rimbaud, Stéphane Mallarmé e Tristan Corbière. Insieme a Mallarmé, egli viene trattato come un maestro e un precursore dai poeti del simbolismo e dei decadenti.
Gli ultimi anni e la morte
Nel 1885 divorzia ufficialmente dalla moglie, e sempre più schiavo dell'alcol tenta di strangolare la madre, finendo nuovamente in carcere. A partire dal 1887, mentre s'accresce la sua fama, Verlaine cade nella miseria più nera. Le sue condizioni di salute intanto peggiorano, aggravate dal suo alcolismo ormai cronico e da una malattia venerea contratta a causa delle sua continua frequentazione di prostitute. In questo periodo Verlaine divide il suo tempo tra il Caffè e l'ospedale. Le produzioni letterarie dei suoi ultimi anni sono puramente destinate alla mera sussistenza. È in questo contesto che nascono le poesie fortemente erotiche contenute nelle raccolte Hombres (a tematica omosessuale) e Femmes (a tematica eterosessuale).
Nel 1894, viene eletto "Principe dei poeti" e gli viene elargita una piccola pensione. Il 7 gennaio 1896 il poeta, ammalato di polmonite, si confessa, e il giorno seguente muore, nella sua amata e detestata Parigi, all'età di cinquantun anni. All'indomani del suo funerale, numerosi quotidiani riportano un curioso avvenimento: la notte seguente le esequie, la statua della Poesia, in cima all'Opéra, ha perso un braccio che si è schiantato, con la lira che sosteneva, nel luogo dove il carro funebre di Verlaine era da poco passato.
fonte Wikipedia