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Guido Papini

Persona

compositore

, Camaiore, Lucca / , Londra, Regno Unito


Biografia   

PAPINI, Guido. – Nacque a Camaiore (Lucca) il 1° agosto 1847. 

Violinista, didatta e compositore, studiò il violino con Ferdinando Giorgetti, di cui fu il migliore allievo insieme a Federico Consolo, nell’Istituto Musicale di Firenze. Debuttò a 13 anni come solista in un concerto per violino e orchestra di Louis Spohr. Dopo un’interruzione, su invito di Abramo Basevi, partecipò all’attività della Società dal Quartetto di Firenze; nel 1872 e nel 1874 prese parte a diversi concerti della Società del Quartetto di Milano. L’attività concertistica in Italia e Francia gli guadagnò una reputazione come violinista espressivo, dalla tecnica brillante e particolarmente attento alla cura del suono. Dal 1874 visse a Londra, dove fece parte del quartetto dei Musical Union Concerts di John Ella (anziano violinista della Royal Italian Opera) come viola e, occasionalmente, come primo violino, in alternanza con Pablo de Sarasate e Henryk Wieniawski.
Fu solista ai Philharmonic Concerts londinesi nel 1875, 1877 e 1878; nel 1876 fu a Parigi con l’orchestra diretta da Jules-Étienne Pasdeloup, poi a Bordeaux. Compì molte tournées con numerosi musicisti, tra cui Anton Rubinstein, Hans von Bülow, Giovanni Bottesini. Dal 1893, quando una malattia lo costrinse al ritiro, divenne professore principale di violino alla Royal Irish Academy of Music di Dublino. Tornato a Londra nel 1896, nonostante la salute malferma, si dedicò alla composizione e all’insegnamento privato. Fu uno degli esaminatori del College of Violinists di Londra, di cui per molti anni fu anche presidente.
Le sue composizioni non mostrano una spiccata propensione sperimentale, prediligendo lo stile convenzionale della Salonmusik, e guardano in parte al maestro Giorgetti, in parte al modello di Antonio Bazzini. Pezzi caratteristici, fantasie, trascrizioni per violino e pianoforte (da Stradella, Lully, Bach, Händel, Rameau, Nardini, Haydn, Meyerbeer, Schubert, Field, Mendelssohn, Chopin, Verdi, Wagner, Gounod, Rubinstein, Dvořák, Massenet,Tosti ecc.) totalizzano quasi le due centinaia; a detta di Walter Willson Cobbett (1963, p. 206), particolarmente «leggeri e graziosi ma privi di duraturo interesse» sono i pezzi per 2 o 3 violini e piano (sia trascrizioni, sia originali). Fra i pezzi in forme più ambiziose meritano menzione il Concerto per violino in Re minore op. 36 (Milano, 1876), i due per violoncello op. 37 (Milano, 1874) e op. 46 (London, 1877). Alfredo Untersteiner scrisse: «Fra i pochissimi Concerti di autori italiani moderni metto questo [per violino, in Re minore] al primo posto e mi meraviglio che non venga mai eseguito» (1906, p. 171). Maggiore diffusione ebbero i lavori pedagogici e le edizioni: il Metodo per violino (Firenze, s.d., poi ristampato come Le Mécanisme du jeune violoniste op. 57, London, 1883; 24 Leçons mélodiques élémentaires pour violon avec accompagnement de piano op. 68 (London, 1887); 36 Esercizi giornalieri per violino op. 34 (Milano, 1878; ristampa London, 1887); L’archet: traité technique pour violon seul op. 118 (London, 1893); infine l’edizione di 4 Concerti per violoncello di Boccherini.
Papini morì a Londra il 3 ottobre 1912.

fonte: dizionario biografico degli italiani, voce a cura di Antonio Rostagno (treccani.it)

fonte: Giovanni Masutto, I maestri di musica italiani del secolo XIX: notizie biografiche

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