Filippo Gragnani
Persona
chitarrista
, Livorno / Parigi, Francia
Biografia
Filippo Gragnani fu un chitarrista compositore nato a Livorno il 3 Settembre 1768 da una famiglia di musicisti e liutai. Ben poco si conosce della sua vita e della sua attività come concertista. Nella città natale studiò armonia e contrappunto con Giulio Maria Lucchesi, dedicandosi contemporaneamente alla chitarra, che divenne quindi il suo principale interesse, ottenendo ben presto successi come virtuoso. La sua prima esperienza come compositore per chitarra fu molto probabilmente in Italia, dove pubblicò, agli inizi del XIX secolo, alcune opere per il suo strumento e cameristiche con gli editori Ricordi e Monzino di Milano.
Dopo alcuni viaggi in Germania, si stabilì, verso la fine del 1810, a Parigi. Qui pubblicò le sue più importanti opere e conobbe Ferdinando Carulli (vedi Biografia) con il quale collaborò intensamente, dedicandogli anche alcune sue opere, come dei Duetti, per due chitarre.
Le notizie su Gragnani si fermano al 1812, data che veniva da tutti considerata come la data della sua scomparsa, seppur non ancora accertata, avvenuta eventualmente a Parigi.
Il ritrovamento dell'Annotazione della morte di Filippo Gragnani, dal Registro dei Morti della Parrocchia S.Martino di Salviano in Livorno, dal 1809 al 1874 (pag. 80) in data 29 luglio 1820 riporta quanto segue:
Filippo del fu Antonio Gragnani e della fu
Anna M.a Bianchi di an. 59 morì ieri alle ore 7 del matt.o
munito dei SS.Sacr.i. e della raccomandazione dell'anima,
oggi fu associato a q.ta Chiesa, e sepolto in q.to Cimitero
[Fonte: Archivio Diocesano di Livorno]
Per ciò che riguarda la sua produzione, in parte non del tutto esplorata, oltre che dispersa si conoscono una ventina di composizioni, di cui quindici con numero d'opera, molte delle quali cameristiche. Lo stile di Gragnani che se ne ricava è dato da un'inventiva melodica di grande vivacità e freschezza, contenuta però sempre in strutture formali di raro equilibrio e solidità, che lo collocano tra i più significativi musicisti per chitarra del periodo. Nella generale rivalutazione delle sue composizioni, vanno ricordati i Duetti Op.8 per violino e chitarra, il Trio per tre chitarre Op. 12, il Trio per flauto, violino e chitarra Op. 13, mentre per chitarra sola, meritano la dovuta attenzione la Fantasia Op. 5 e la Sonata sentimentale Op. 15. Molte composizioni manoscritte sono poi ancor oggi giacenti in varie Biblioteche italiane, di alcune delle quali non si è finora trovata traccia editoriale.
fonte: justclassicalguitar.com