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Enrico Colosimo

Persona

regista

, Catanzaro / , Roma


Biografia   

Nato a Catanzaro, città nella quale il padre, giornalista a Buenos Aires, si era trasferito nel 1915 all'indomani dell'entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale, ancora giovanissimo si trasferisce a Firenze, che rimarrà per sempre la sua città di elezione. Debutta nel 1953, con la messa in scena al teatro La Fenice dell'opera lirica Partita a pugni di Vieri Tosatti. Nel 1958 dirige per la RAI l'episodio L'uomo che leggeva nel futuro, spettacolo di prosa inserito nel ciclo Il teatro dei ragazzi.
La decisione di intraprendere la carriera artistica nasce subito dopo aver conseguito la Laurea in Scienze Politiche a Firenze con la frequentazione del Corso di recitazione dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica.
Prima di iniziare la sua attività, Colosimo è stato per 5 anni aiuto regista lavorando, tra gli altri, con Tatiana Pavlova, Guido Salvini, Luciano Salce, Giorgio Strehler, Orazio Costa, Gustaf Gründgens.
L'attività di regista di Colosimo è quindi iniziata nel 1953 con la messa in scena al teatro La Fenice, nell'ambito del Festival veneziano, dell'opera lirica Partita a pugni di Vieri Tosatti in prima assoluta. Dopo aver svolto tanti anni di intensa attività di regista, soprattutto radiofonico e televisivo, Colosimo continua a sentirsi legato all'opera lirica. « Non è un fatto nostalgico il mio - tiene a chiarire - né tanto meno vuol significare una mia predilezione per il melodramma. Tutt'altro: è la constatazione di un fatto obiettivo, un fatto che si può criticare, o magari anche rinnegare ma che tuttavia esiste. È il fatto è che l'opera lirica "costringe" il pubblico a teatro: segno che esiste un aggancio preciso con il pubblico. E questo lo si giudichi come si vuole, è un dato di fatto. Ed è perciò che io, pur dando le mie preferenze alla musica sinfonica e a quella da camera, ho fatto e farò ancora regie di opere liriche».
Ma Colosimo è stato regista anche nel repertorio del teatro di prosa. Ed anche in questo senso le sue idee sono state molto chiare: « Oggi in teatro si è giunti ad una svolta decisiva e pericolosa. Si avverte l'esigenza di trovare una chiave nuova nel senso della ricerca del linguaggio. Ciononostante ho fatto e faccio del teatro, e lo faccio molto volentieri proprio perché mi dà la possibilità della ricerca di questo linguaggio».
Di questa specifica preparazione, nonché del suo appassionato impegno, sono testimonianza i numerosi testi di prosa messi in scena in circa un trentennio di attività: da Ferrovia sopraelevata di Dino Buzzati (Teatro delle Novità di Bergamo, 1955) a Creatura umana di Vittorio Calvino (Teatro Stabile di Napoli, 1957) a Proibito di Tennessee Williams e La voce umana di Jean Cocteau (Auditorium comunale di Ferrara, 1959) a Lo scoiattolo di Diego Fabbri (Teatro nuovo di Milano, Teatro Eliseo di Roma, Teatro La Pergola di Firenze, Teatro Carignano di Torino, 1963) a Donadieu di Fritz Hochwaelde, allestito nell'estate del 1959 a Bergamo Alta nella famosa Piazza Vecchia.
Parallelamente continua l'attività come regista di teatro d'opera: Beatrice di Tenda di Bellini (1964) e La forza del destino di Verdi (1965) a La Fenice di Venezia; La bohème di Puccini (1957) e Mosé di Rossini (1958) all'Opera di Roma; I pescatori di perle di Bizet (1959) al Regio di Parma; La gita in campagna di Mario Peragallo (1954) alla Scala di Milano; Tosca di Puccini (1966) e Cavalleria rusticana di Mascagni (1967) all'Arena di Verona, Manon Lescaut (1966), Gianni Schicchi e Il Tabarro (1964), Madame Butterfly (1971) di Puccini al Teatro Comunale di Firenze; Il prigioniero e Job di Dallapiccola (1969) e Il castello di Barbablù di Bèla Bartòk (1972) al San Carlo di Napoli; e moltissime altre regie a Bologna, Pisa, Torino, nonché alcuni spettacoli allestiti per il Festival internazionale di Venezia, la Settimana musicale senese, il Festival autunnale dell'opera lirica di Bergamo.
Alla regia televisiva Colosimo è approdato nel 1956, con I tesori del cielo di Cedric Wallis, protagonista Laura Carli. Le regie televisive di Colosimo sono state numerose durante gli anni dei famosi "Venerdì di prosa": I padri nemici di Charles Vildrac e Nessun è solo di Luigi Candoni (premio Rai per originali televisivi, 1959), Bilancio di una vita di Heinrich Böll (1962), Una partita a carte con lo zio Tom di Robert Sherriff (1962), Espresso per San Francisco di Tito Guerrini (libera riduzione da Travelogue di Ring Lardner, 1964), Tavole separate di Terence Rattigan (1967), Memorandum di Vaclav Havel (1969), I giusti di Albert Camus (1970), Viaggio di ritorno di Giuseppe Cassieri (1971); Tristi amori di Giuseppe Giacola (1972), Delitto all'isola delle capre di Ugo Betti (1978), La Scoperta di Morniel Mathaway di William Tenn (1982). Ha inoltre diretto, sempre per la televisione, diverse trasmissioni musicali (Invito al valzer) e programmi culturali tra cui Il Dürer in Italia (1972) e Il Vittoriale oggi (1976).
Questa è stata la sua opinione sulla televisione, molto chiara come per le altre forme di spettacolo: «Credo alla televisione come fatto artistico, più per quello che potrebbe dare che non per il modo in cui viene attualmente utilizzato lo spettacolo televisivo. La televisione, comunque, è un fenomeno di enorme portata sociale, ha cioè un aggancio straordinario con il pubblico: ha condizionato e condiziona la vita familiare, e quindi bisogna prenderla sul serio».
Altrettanto feconda e impegnata l'attività di Colosimo come regista radiofonico. "Per me la radio - afferma - è un fatto culturale di prim'ordine. Non è affatto sorpassata, insomma, come si dice da più parti: è un po' come leggere un determinato testo con senso critico. E la regia radiofonica deve dare all'ascoltatore il senso esatto del testo". Tra le principali regie radiofoniche di Colosimo vanno ricordate Notturno di Obrenovic (1958), Duello all'americana in miniera di Riccardo Baccelli (1962), Francillon di Alexandre Dumas figlio (1962), L'alcade di Zalamea di Calderòn de La Barca (1964), Marco Visconti di Tommaso Grossi (1965), Tre camerati di Erich M. Remarque (sceneggiatura di Tito Guerrini, 1968), Un'avventura a Budapest di Ferenc Körmendi (1969), Concerto per quattro voci di Heinrich Böll (1970), Caligola di Albert Camus (1980).
Colosimo, infine, ha tenuto la cattedra all'Accademia Antoniana d'Arte Drammatica di Bologna (corso sulla regia televisiva) ed è stato titolare della cattedra d'arte scenica e di storia del teatro al Conservatorio di Musica di Ferrara "Frescobaldi" e di Firenze "Cherubini".

fonte: wikipedia

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