Henri Sauguet
Persona
compositore
, Bordeaux, Francia / , Parigi, Francia
Biografia
Sauguet nasce a Bordeaux; comincia a studiare musica privatamente dall'età di 5 anni, dapprima con sua madre, Elizabeth Sauguet, insegnante di pianoforte e in seguito prendendo lezioni da Melle Loureau de la Pagesse[2], l'organista della chiesa di Sant'Eulalia, nella sua città natale. Il suo studio e la sua esperienza nel campo della musica per organo, gli saranno fondamentali per tutta la vita. Studia poi con J.P. Vaugourgin e Joseph Canteloube (ex allievo di Vincent d'Indy)[1]. Desidererebbe fare studi ufficiali, ma gli eventi della Prima guerra mondiale gli impediscono di entrare nel Conservatorio di Parigi; il padre è infatti chiamato al fronte e lui deve cercare di guadagnarsi da vivere da solo.
Locandina di una serata musicale del 1920 dove vennero eseguite musiche di Poulenc, Georges Auric e, per l'appunto, Henri Sauguet
Il salto verso il centro dell'avanguardia musicale della sua epoca avviene mediante la corrispondenza epistolare con Darius Milhaud: il giovane Sauguet aveva chiesto a Milhaud di guardare alcune sue nuove composizioni per pianoforte; il suo amico lo convinse a spostarsi a Parigi, avendo notato la grande musicalità e originale del giovane compositore. Nell'ottobre del 1922[2] si sposta quindi nella capitale francese Qui studia con Charles Koechlin e, più approfonditamente, con Erik Satie, con il quale fonda la cosiddetta Scuola di Arcueil, dal nome del quartiere nel quale il vecchio compositore abitava. Assieme a lui in quest'impresa ci sono Roger Desormiere, futuro acclamatissimo direttore d'orchestra, Henri Clicquot-Pleyell e Maxime Jacob. Il battesimo di questo gruppo avviene nel 1923, il 25 ottobre, in un concerto presso il Théâtre des Champs-Elysées. Il contatto con Satie e la fondazione della Scuola di Arcueil gli permette di fare amicizia con i giovani esponenti del neonato Gruppo dei Sei, con i quali condivide parecchie prime di sue composizioni. Lo stesso Satie, nel 1924 lo presenta a Serge Diaghilev il quale tre anni dopo gli commissiona quello che fino ad ora è considerato il suo più grande successo: il balletto La chatte (La gatta), scritto proprio per i Balletti russi, per la coreografia di George Balanchine e l'allestimento di Antoine Pevsner. Il suo primo balletto, del 1924 (Les roses, Le rose) era stato scritto sempre per i balletti di Diaghilev. Dal 1924 al 1978, scriverà 20 balletti, che caratterizzeranno la sua cifra stilistica, assieme alla musica per organo, che lui tanto amò. La sua opera buffa Le plumet du Colonel venne rappresentata insieme a Histoire du Soldat di Stravinskij.
Fra gli anni 30 e i 40 è anche attivo come critico musicale, ma la Seconda guerra mondiale lo spinge sul fronte dell'impegno sociale. Essendo lui ebreo aiutò molti a sfuggire alla persecuzione razziale attiva in tutta Francia, pur non riuscendo a salvare uno dei suoi più cari amici, il poeta Max Jacob. Il successo internazionale arriva solo nel 1945[3], quando il suo balletto Les Forains, dedicato alla memoria di Erik Satie, viene portato in tour anche negli Stati Uniti. In seguito fonda l'Unione dei compositori francesi e fu parte di diverse associazioni musicali nel suo Paese. Nel 1976, alla morte del suo amico Milhaud, ne prese il posto alla Académie des beaux-arts. Compone per tutta la sua vita, la sua ultima opera è infatti datata 1987. Morì a Parigi nel 1989 e le sue spoglie riposano adesso nel Cimitero di Montmartre.
fonte: wikipedia