Aroldo Bonzagni
Persona
costumista
, Cento, Ferrara / , Milano
Biografia
Aroldo Bonzagni (1887-1918) nacque a Cento. Nel 1903 si trasferì con la famiglia a Milano, dove si iscrisse all’Accademia di Brera. I suoi professori furono Cesare Tallone e Giuseppe Mentessi; i suoi compagni di studio Carlo Carrà, Achille Funi, Aldo Carpi, Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci e Carlo Erba.
Amico di Boccioni, firmò la prima edizione del ‘Manifesto dei pittori futuristi’ (1910), ma se ne staccò nell’estate dello stesso anno e fu sostituito da Giacomo Balla.
La sua arte, come notò Boccioni in una lettera a Severini dell’agosto 1910, si distaccava dal divisionismo tipico del primo Futurismo e si avvicinava a una pittura più asciutta ed espressiva, vicina alle poetiche dello Jugendstil e della Secessione viennese. Fu abile ritrattista e sensibile interprete del paesaggio, ma i suoi documenti migliori rimangono le scene di vita e di costume del suo tempo, interpretati con sentimento satirico e di umana partecipazione.
All’attività di pittore affiancò quella di disegnatore e illustratore (cartelloni pubblicitari, illustrazioni di libri, figurini di moda, caricature di taglio politico). Nel 1912 collaborò con ‘L’Avanti della Domenica’ e più tardi con le più note riviste dell'epoca, realizzando tavole di feroce satira politica. In seguito all’entrata in guerra dell’Italia infatti Bonzagni svolse un intenso lavoro di propaganda antigermanica.
Molto stimato nell'ambiente intellettuale milanese e dalla critica ufficiale, vinse numerosi premi tra cui, nel 1910, la medaglia di bronzo con l’opera Una festa del Settecento all'Esposizione Internazionale di Bruxelles.
In seguito partecipò a numerose esposizioni in Italia e all’estero.
Colpito dall’epidemia di febbre spagnola, il 30 dicembre 1918 si spense a Milano a soli 31 anni, proprio mentre stava preparando una sua importante mostra personale.
fonte: ferraraterraacqua.it
Dal 1988 il Palazzo del Governatore della città di Cento è sede della Galleria d'Arte Moderna Aroldo Bonzagni, voluta e promossa da Elva Bonzagni, in memoria del fratello artista. La ricca collezione di arte moderna contenuta nel museo è dedicata al Bonzagni abile pittore e fine disegnatore di satira sociale e politica. Lo spazio espositivo della Galleria si articola su due piani secondo un ordine cronologico: si parte con le opere di Aroldo Bonzagni e i documenti dell’omonimo Archivio, continuando poi con i lavori di pittori che conoscevano l’artista centese e con il quale condivisero il clima culturale dei primi decenni del XX secolo tra cui Dudreville, Balla (che prese il posto di Bonzagni nel Manifesto futurista), Russolo, Sironi; il percorso artistico prosegue al secondo piano con opere di Sassu, Guttuso, Pomodoro, Fontana, Capogrossi degli anni Cinquanta e Sessanta, e si conclude con le avanguardie più recenti.
fonte: geoplan.it