Biografia   

Formatosi nell'ambiente intellettuale milanese, amico di Hayez e Bisi, ben presto divenne pittore archeologo, ricevendo numerosi incarichi come decoratore (del 1846 le decorazioni per la Sala d'armi del Museo Poldi Pezzoli). Introdotto nell'ambiente teatrale dal fratellastro Luigi Vimercati, agli inizi degli anni Quaranta fu a fianco di Cavallotti e Fontana, disegnando le scene per i principali spettacoli scaligeri (suoi infatti i bozzetti per Giovanna d'Arco di Verdi nel 1845).
Dal 1849, divenuto scenografo principale con le scene per Attila di Verdi, il nome di Filippo Peroni rimase indissolubilmente legato al Teatro alla Scala fino al 1867. Da qui per un breve periodo si trasferì a Buenos Aires, ove sembra che abbia disegnato le scene per il Teatro Colon. Alla sua scuola si formò Carlo Ferrario, che di lui fu collaboratore e poi successore. La sua opera, che consta di circa seicento bozzetti, testimonia il passaggio di una concezione neoclassica della scenografia ad una concezione romantica, seguendo sempre la ricerca della verosimiglianza storica.

fonte: Olga Jesurum