Giacomo Meyerbeer
Persona
compositore
, Tasdorf, Germania / , Parigi, Francia
Biografia
Ancora ragazzo mutò il suo originario nome di Jakob Liebmann Beer in quello sotto il quale è oggi conosciuto. Studiò il pianoforte con F. Lauska e M. Clementi, e si presentò quale concertista a Berlino nel 1800. Nella composizione fu allievo di A. Weber e G. J. Vogler. Esordì come compositore a Berlino con l'oratorio Dio e la natura (1811) e a Monaco con l'opera Il voto di Jefte (1812). Passò però in Italia assai presto, e ivi compose una serie di opere italiane, di stile rossiniano, che ha inizio con Romilda e Costanza (1817) e termina con Il crociato in Egitto (1824). Dopo un soggiorno berlinese, durante il quale sposò Minna Mosson, sua cugina, e scrisse musica vocale sacra e profana, fu a Parigi dove, con Robert le Diable (1831), aprì il periodo della maturità e della fama. Nominato nel 1842 Generalmusikdirektor a Berlino e nel 1843 membro di quell'Accademia, produsse marce e lavori teatrali. Dopo alcuni anni in Germania, M. fu nuovamente a Parigi, dove varie infermità non gli impedirono di continuare la serie delle sue opere francesi, tutte più o meno salutate da grandi accoglienze, fino alla postuma L'Africaine (1865). Compositore fecondo (17 opere teatrali, 4 cantate, 4 cori virili, 40 mélodies per canto e pianoforte, 18 composizioni sacre, 8 orchestrali, tra le quali la Marcia d'incoronazione e le 4 marches aux flambeaux), ma ineguale, attento però sempre ai valori dell'effetto scenico, M. riuscì, nelle sue opere migliori, a imporsi nel mondo teatrale del suo tempo. Succedeva a F.-D. Auber e a G. Rossini come massimo esponente del cosiddetto Grand-Opéra (opera seria di grande apparato e imponenza, con largo uso di cori e di danze, molto diffusa, specialmente in Francia), che fu il genere a lui più congeniale. Prescindendo dalle musiche non teatrali, dall'Esule di Granata (Milano 1822) e dal Crociato in Egitto (Venezia 1824), sono da ricordare soprattutto: Robert le Diable (Parigi 1831), nonostante le grandi ineguaglianze di valori musicali e l'effetto plateale di molti brani; Les huguenots (ivi 1836), opera di grandissimo rilievo estetico e storico, specialmente per la perfetta realizzazione dell'economia strutturale del dramma e per l'impressionante musica dell'atto IV; il drammatico Struensee (Berlino 1846); l'imponente Le prophète (Parigi 1849); i cosiddetti Opéras-Comiques, L'étoile du nord (Parigi 1854) e Dinorah ou le pardon de Ploermel (Parigi 1859), ricchi di brio e di grazia e, specialmente quest'ultimo, di colore e d'ambientazione; L'Africaine (Parigi 1865), che fu il maggior successo, postumo, di M., grazie anche alla ricchezza di pagine d'alta qualità musicale. M. fu musicista di grandi risorse tecniche e artistiche, ma poco interessato all'approfondimento di vicende psicologiche e spirituali dei suoi personaggi.
fonte: treccani.it
Nacque a Tasdorf, un sobborgo di Berlino (oggi parte del comune Rüdersdorf bei Berlin), da Jakob Herz Beer, ricchissimo industriale ebreo (possessore tra l'altro di importanti raffinerie di zucchero), e Amalie ("Malka") Meyer Wulf, discendente di una dinastia di banchieri e di rabbini (suo antenato l'illustre rabbi Herschel), e famosa salonniere berlinese. Il suo vero nome era Jakob Meyer Beer. La fusione del cognome originario (Beer) con quello materno risale al 1810, quando morì il nonno materno, Jakob Liebmann Meyer Wulf: rimasto senza eredi maschi che ne perpetuassero il nome, l'avo gli lasciava una ricca eredità purché aggiungesse Meyer al cognome paterno. L'italianizzazione del nome, Giacomo, risale invece al suo periodo italiano (1815-1826). Suo fratello maggiore (il primogenito) Wilhelm Beer (m. 1850), banchiere, diventerà un famoso astronomo; un altro fratello, anch'egli nato prima di lui, Michael Beer, morto prematuramente il 23 marzo 1833, fu poeta drammatico di talento (scrisse i drammi Il Paria e Struensee, per cui Giacomo Mayerbeer scriverà le musiche di scena nel 1846).
fonte: wikipedia