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Giacomo Giacomelli

Persona

fotografo

, Trieste / , Venezia

Venezia, Ponte S. Moisè 2090

Successore Contarini


Biografia   

Indirizzo: Venezia, Ponte S. Moisè 2090, successore Contarini


Giacomo, figlio di Giacomo e Domenica Viezzoli, era nato il 20 dic. 1860 a Trieste. I motivi del suo allontanamento dalla città, allora sotto dominazione austriaca, si fanno generalmente risalire alle sue simpatie irredentiste: tuttavia, nei registri della Luogotenenza austriaca - conservati presso l'Archivio di Stato di Trieste - non compare il suo permesso di espatrio; e l'unico documento esibito agli uffici comunali veneziani è il congedo dalla Marina austriaca (Venezia, Arch. storico comunale, Immigrazione, 1897, n. 20808). Ciò avvalora l'ipotesi che egli sia uscito da Trieste clandestinamente, anche se il suo nome non figura fra gli irredentisti segnalati nelle carte della polizia austriaca (Arch. di Stato di Trieste, Irredenta). Giacomo lasciò la città precipitosamente e già con una figlia naturale di quattro anni, Giovannina, nata a Milano, e riconosciuta solo più tardi. La sua formazione professionale era quella più frequente per l'epoca, in cui paesaggio e ritratto erano i generi prevalenti. Buon ritrattista, Giacomo venne assunto come lavorante a Venezia da Giovanni Contarini che nel 1860 aveva aperto, inizialmente in società col fratello Marco, un piccolo stabilimento fotografico in via 22 marzo, all'angolo del rio di S. Moisè. Dopo una lunga collaborazione, Giacomo divenne socio del fotografo condividendo la titolarità dello studio Contarini-Giacomelli.

Come per altri contemporanei veneziani, l'attività, in gran parte centrata sul ritratto, venne condizionata da una crescente domanda di documentazione fotografica a cui le industrie - che a Venezia erano numerose - e le istituzioni pubbliche affidavano la celebrazione delle loro sorti. Fra il materiale conservato dai Giacomelli, le uniche testimonianze rimasteci di quel lavoro sono alcune lastre cm 30 × 40 - frammenti di un vero e proprio servizio fotografico databile al 1894 circa - del vecchio mulino Stucky, sul canale della Giudecca. La numerazione dei negativi sulle rubriche dell'epoca testimonia di un imponente lavoro di ritrattista che, dopo la morte del socio (4 ag. 1902), Giacomo condusse in prima persona. Alla morte di Matilde Torelli, vedova di Contarini, nel settembre del 1904 egli rilevò dagli eredi la loro quota dell'azienda, trasformandola nella ditta individuale Giacomo Giacomelli, successore a Contarini, definita, nelle carte della Camera di commercio, "industria della fotografia con negozio per vendita di articoli fotografici". Le 6390 lire sborsate per la transazione testimoniano di una notevole floridezza dell'esercizio. Del lavoro di quegli anni si sono conservati solo pochi negativi di grande formato, raffiguranti principi montenegrini e componenti della famiglia reale italiana. All'epoca egli poté fregiarsi del brevetto di "fornitore della Real Casa", conferitogli da Vittorio Emanuele III, committente di quei ritratti, e godere del notevole prestigio acquisito col suo vecchio socio.
Negli anni successivi la sua attività si consolidò ulteriormente. Morì a Venezia il 19 genn. 1907, di polmonite [...]

fonte: treccani.it

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