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Edoardo Gerola

Persona

fotografo

Cremona: Corso Garibaldi, 28; Corso Garibaldi, 26

Gerola e Boni

Lo ‘Stabilimento fotografico del Commercio di E. Gerola ed E. Boni’ aprì nel maggio 1900 sul corso Garibaldi 28. Alla Ditta ‘Gerola e Boni’ si unì, intorno al 1903, il ritoccatore e fotografo Pietro Bortolo Sirati; questi, con ogni probabilità, già da tempo collaborava con la Fotografia. Sirati morì nell’ottobre del 1905 perciò l’intestazione della Ditta di corso Garibaldi 26 tornò ad essere ‘Gerola e Boni’. Nel 1908 parteciparono alla Esposizione di Piacenza del 1908 e premiati con medaglia d’argento. Nell’ottobre 1910 lo studio vinse anche un Diploma di medaglia d’oro nel corso dell’Esposizione Agricola-Industriale di Casalmaggiore, Edoardo Gerola era venuto a mancare mesi prima, tuttavia l’amico e collega Egidio Boni gli fece omaggio portando per l’ultima volta il suo nome fra i premiati di un concorso.
Dopo l’esperienza nella Ditta, una volta venuti a mancare prima Sirati poi Gerola, Egidio Boni nel 1911 rilevò lo stabilimento che, da quel momento, avrebbe diretto ancora per decenni. Definito il decano dei fotografi cremonesi fu allievo di Betri.
Presumibilmente in seguito alla morte della consorte, avvenuta nel 1941, Boni si trasferì al civico 27 di corso Campi, poi divenuto 37. Subito dopo la conclusione della Guerra, il figlio Bruno tornò a dargli una mano nello studio. Questi, nel ’51, si unì ufficialmente al padre, ormai settantaduenne, costituendo una nuova Società di fatto sotto la ragione sociale ‘Studio fotografico E. Boni e figlio’.
Sarà Antonio Persico, un medico con la passione della fotografia vincitore di decine di concorsi nazionali ed internazionali, a tratteggiare un ritratto postumo di Egidio Boni scomparso il 13 gennaio 1961.



Biografia   

Indirizzo: Cremona, Corso Garibaldi, 26

'GEROLA E BONI'
Edoardo Gerola (1861-1910) 
Periodo di attività: 1900-1910
Egidio Boni (1879-1961) 
Periodo di attività: 1900 (?)-1961

Lo ‘Stabilimento fotografico del Commercio di E. Gerola ed E. Boni’ aprì nel maggio 1900 sul corso Garibaldi 28: “i locali rispondevano a tutte le esigenze dell’arte” ed il servizio era completo di giardino interno.
Alla Ditta ‘Gerola e Boni’ si unì, intorno al 1903, il ritoccatore e fotografo Pietro Bortolo Sirati; questi, con ogni probabilità, già da tempo collaborava con la Fotografia. Sirati decedette nell’ottobre del 1905 perciò l’intestazione della Ditta di corso Garibaldi 26 tornò ad essere ‘Gerola e Boni’.
Gerola (figura a sinistra) e Boni, parteciparono alla Esposizione di Piacenza del 1908: i saggi dello stabilimento ‘Gerola e Boni’, premiati con medaglia d’argento, rappresentavano “quanto di meglio si potesse ottenere da una macchina perfetta e dalla genialità d’un artista”. Nell’ottobre 1910 lo studio vinse anche un Diploma di medaglia d’oro nel corso dell’Esposizione Agricola-Industriale di Casalmaggiore: la Giuria della sezione ‘Fotografie’ tributò il premio “con encomio speciale per la produzione delle fotografie con lastre autocrome sistema Lumière”. Edoardo Gerola era venuto a mancare mesi prima, tuttavia l’amico e collega Egidio Boni gli fece omaggio portando per l’ultima volta il suo nome fra i premiati di un concorso.

Dopo l’esperienza nella Ditta, una volta venuti a mancare prima Sirati poi Gerola, Egidio Boni nel 1911 rilevò lo stabilimento che, da quel momento, avrebbe diretto ancora per decenni.
Presumibilmente in seguito alla morte della consorte, avvenuta nel 1941, Boni si trasferì al civico 27 di corso Campi, poi divenuto 37. Subito dopo la conclusione della Guerra, il figlio Bruno tornò a dargli una mano nello studio. Questi, nel ’51, si unì ufficialmente al padre, ormai settantaduenne, costituendo una nuova Società di fatto sotto la ragione sociale ‘Studio fotografico E. Boni e figlio’.
Sarà Antonio Persico, un medico con la passione della fotografia vincitore di decine di concorsi nazionali ed internazionali, a tratteggiare un ritratto postumo di Egidio Boni scomparso il 13 gennaio 1961: “fin da giovane la sua passione lo portò facilmente al successo e alla notorietà. Lo si vide affrontare il confronto, in sede nazionale, coi più noti fotografi del tempo e le sue opere entrarono, con quelle degli amici e colleghi Zambelli e Fazioli, nei saloni di fotografia artistica. Egidio Boni ebbe anche la rara ventura di vedersi premiato con la ‘medaglia d’oro al merito del lavoro’. Sue opere, e non poche, furono riprodotte negli annuari nazionali di Torino (a quei tempi culla della fotografia italiana d’arte) e particolarmente sulla rivista ‘Luci ed Ombre’”.
Egidio Boni, che venne definito il decano dei fotografi cremonesi, fu allievo di Betri; allestì giovanissimo il suo studio fotografico, si distinse nel ritratto.

fonte: www.caccialanza.com

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