Contenuto di Public History

Gea della Garisenda

Persona

soprano

, Cotignola, Ravenna / , Villa Verucchio, Rimini


Biografia   

Alessandra Drudi è stata una cantante italiana. Più nota con il nome d'arte di Gea della Garisenda, il suo massimo successo fu la canzone A Tripoli, più nota come Tripoli bel suol d'amore, diffusa in tutta Italia all'epoca della guerra di Libia.

Alessandra (o Alessandrina) Drudi nacque a Cotignola (RA) il 24 settembre 1878. In seguito alle modestissime condizioni economiche della sua famiglia, fu affidata alle cure benevoli delle suore del Collegio Don Morelli di Lugo di Romagna dove poté studiare e dove le fu riconosciuta una bellissima voce. Grazie ad una pubblica sottoscrizione promossa dal Sindaco di Cotignola, la giovinetta poté iscriversi al conservatorio di Bologna. Esordì sulle scene il 2 settembre 1899, al Teatro Rossini di Lugo di Romagna, interpretando la parte di Mimì nella Bohème di Puccini. Tuttavia la sua carriera si sviluppò soprattutto nella lirica minore, quando nel 1907 prese la decisione di passare all'operetta, trionfando ne "la Mascotte". Grazie alla voce squillante e alle notevoli doti artistiche (era tra l'altro una donna affascinante, bellissima, seducente) ottenne grandi successi ed entusiastici apprezzamenti. Il nome d'arte di Gea della Garisenda, nome con cui è più conosciuta ancora oggi, le fu dato da d'Annunzio, per ricollegarla alla sua terra d'origine (l'Emilia-Romagna).

Il suo più grande successo lo ebbe nel 1911, quando, al teatro Balbo di Torino, l'8 settembre, lanciò l'inno patriottico A Tripoli, che successivamente divenne notissimo con il primo verso della strofe, Tripoli bel suol d'amore. In quell'occasione sembra sia comparsa sul palcoscenico vestita unicamente del tricolore, cosa scandalosa per l'epoca. La canzone le procurò tanta fama che il pubblico identificò il suo nome col celebre inno patriottico.

Continuando la sua carriera ebbe molti ammiratori, fra cui Salvatore Di Giacomo, Trilussa, Giosuè Carducci, Olindo Guerrini, Ruggero Leoncavallo. Questi, dopo il successo nell'operetta, cercò di convincerla a tornare all'opera lirica, ma inutilmente.

Gea della Garisenda, nel 1912, costituì la compagnia teatrale Compagnia Italiana di opere comiche ed operette Maresca-Garisenda-Caracciolo, che operò in Italia negli anni precedenti la prima guerra mondiale[1]. Ad Alessandria, nel corso delle sue rappresentazioni teatrali, conobbe Teresio Borsalino, industriale proprietario di una nota fabbrica di cappelli e Senatore del Regno, che poté sposarla soltanto il 3 settembre 1933, quando rimase vedova del primo marito Pier Giovanni Dragoni di Bagnacavallo da cui si era separata. Nel 1922 aveva definitivamente abbandonato le scene, anche per amore di Teresio Borsalino. Dal 1925 si trasferì a Villa Amalia a Verrucchio, dove passò il resto della sua vita. La sala principale della villa (sala delle bandiere) fu affrescata, su incarico di Gea, dal pittore, suo caro amico, Marcello Dudovich. Apparve nel 1957 in una trasmissione radiofonica, "La Famiglia dell'anno"; Gea rappresentò la categoria delle nonne dell'Emilia-Romagna e vinse l'ambito premio, "Il Caminetto d'oro".

Morì il 7 ottobre 1961 nella sua casa di Villa Verucchio.
[fonte: Wikipedia]

Share