Paolo Castaldi
Persona
compositore
, Milano / , Milano
Biografia
Ha compiuto studi musicali regolari presso il Conservatorio di Milano, nelle classi di composizione e di direzione d'orchestra, sotto la guida di Antonino Votto e di Carlo Maria Giulini. I suoi interessi non si sono fermati però al solo ambito musicale e lo hanno portato a frequentare il corso di Ingegneria presso il Politecnico di Milano.
Dopo essersi diplomato in composizione nel 1956 e in direzione d'orchestra nel 1959, ha seguito i corsi di perfezionamento presso l'Accademia Chigiana di Siena tra il 1957 e il 1958 e i corsi estivi di Darmstadt tra il 1960 e il 1963, dove ha seguito le lezioni, tra gli altri, di Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez e Mauricio Kagel. La sua formazione prosegue intanto con la frequentazione del pensiero filosofico più recente, della storia dell'arte e delle matematiche e le sue poliedriche conoscenze vengono testimoniate, oltre che da una multiforme attività pubblicistica e a numerosi interventi pubblici e radiofonici, anche in seno alla sua attività didattica che ha svolto, a partire dal 1968, presso i Conservatori di Parma e di Milano nella classe di lettura della partitura.
I suoi lavori sono stati eseguiti in importanti rassegne di musica contemporanea tra cui Darmstadt, Venezia, Bruxelles e New York e pubblicati da Ricordi e dalle Edizioni Suvini Zerboni.
Nonostante in più occasioni la critica musicale abbia fatto ricorso alla categoria "dadaismo" per la produzione di Paolo Castaldi, egli ha rifiutato tale etichetta, dichiarando piuttosto la propria appartenenza alla post-avanguardia e collocando così la propria poetica in una posizione di singolarità rispetto al panorama compositivo italiano e non solo. In una tale prospettiva va assunto, ad esempio, il recupero di stilemi e moduli tonali, privati delle tradizionali funzionalità armoniche in relazione alla struttura sintattica del discorso musicale.
Altre due componenti caratterizzano il linguaggio di Paolo Castaldi: la tecnica (e lo spirito) della citazione e della riscostruzione-decostruzione "a collage" e il rifiuto della ricerca del "nuovo" come elemento caratterizzante di ogni "nuova" composizione (in aperta e dichiarata polemica con la poetica dell'avanguardia musicale).
Da ricordare infine la collaborazione che legò, alla fine degli anni settanta, il compositore con Franco Battiato.
fonte: wikipedia