Paolo Salviati
Persona
fotografo
, Venezia / , Venezia
Venezia
La sua professione fu il falegname ma dalla metà degli anni Cinquanta dell’’800 aprì un atelier di fotografia. Salviati, inoltre, risulta tra i vari atelier veneziani (tra cui Carlo Ponti, Coen e Perini), processati e condannati a un pagamento danni per aver “copiato” alcune fotografie del fotografo Naya, che venivano acquistate nel negozio Naya di Piazza San Marco e successivamente rivendute con altro marchio (principale responsabile fu ritenuta la vedova di Tommaso Sargenti). I negativi Naya acquistati venivano ritoccati e poi rivenduti. Il processo si concluse lo stesso anno della morte del Naya, 1882.
Biografia
Indirizzo: Venezia
Dagli archivi anagrafici del Comune di Venezia sappiamo che Paolo nacque in questa città il 23 maggio del 1818 dal padre Giuseppe Salviati e dalla madre Angela Ambrosio.
Sappiamo ancora, dallo Stato famiglia del 1854, che ritornò a Venezia l’11 marzo dello stesso anno, ma non sappiamo né da dove né tantomeno perché fosse andato via dalla città, padre di 4 maschi e di una femmina (che però morì ad un mese dalla nascita). Alloggiò per alcuni anni al primo piano di una casa del sestiere di San Polo al numero 1121 per poi spostarsi, nel 1857, al 1414 del sestiere di Santa Croce.
La sua professione fu il falegname ma dalla metà degli anni Cinquanta dell’’800 aprì un atelier di fotografia come a quel tempo si usava in molte città e in particolare a Venezia: Salviati, inoltre, risulta tra i vari atelier veneziani (tra cui Carlo Ponti, Coen e Perini), processati e condannati a un pagamento danni per aver “copiato” alcune fotografie del fotografo Naya, che venivano acquistate nel negozio Naya di Piazza San Marco e successivamente rivendute con altro marchio (principale responsabile fu ritenuta la vedova di Tommaso Sargenti). I negativi Naya acquistati venivano ritoccati e poi ri-venduti. Il processo si concluse lo stesso anno della morte del naya, 1882.
La data del decesso di Salviati è presumibilmente il 20 gennaio del 1894*.
fonte: albumdivenezia.it