Ghitta Carell
Persona
fotografo
Szatmár, Ungheria / Haifa, Israele
Indirizzo: Roma, piazza del Popolo
Ghitta Carell (1899-1972), dopo una formazione avvenuta in Ungheria, si trasferisce a Firenze dove frequenta gli ambienti intellettuali di Bernard Berenson e si dedica alla fotografia. Nel 1928 apre uno studio a Roma dove ritrae gli esponenti più in vista della classe dirigente italiana e alcune figure femminili importanti come la principessa Maria Josè, Margherita Sarfatti, Edda Ciano Mussolini che la avvicineranno al mondo politico: suoi sono infatti i ritratti più noti di Mussolini ma pure quelli di Pio XII, Giovanni XXIII, Giovanni Gronchi.
Biografia
Fotografa ungherese, attiva a Roma
Ghitta Carell, dopo una formazione avvenuta in Ungheria, si trasferisce a Firenze dove frequenta gli ambienti intellettuali di Bernard Berenson. Nel 1928 apre un nuovo studio a Roma dove passano tutti gli esponenti più in vista della classe dirigente dell’Italia. È una fotografa attenta alla composizione, rigorosa nella scelta delle luci, raffinata nella stampa e negli interventi di ritocco.
fonte: fondazione3m.it
Colta, raffinata e dalla forte personalità, Ghitta Carell si trasferisce da Budapest prima a Vienna, e Lipsia, a Firenze nel 1924, per spostarsi infine a Milano.
La fama giunge per caso, grazie a un ritratto realizzato nel 1926 che diventa un manifesto della propaganda di regime. "Era un bambino bellissimo, aveva capelli neri e occhi azzurri. Era vestito da balilla ... lo incontrai per caso sulla porta della pensione".
Frequenta gli ambienti di intellettuali che ruotano intorno al villino degli Angeli di Fiesole dove si erano stabiliti Marki e Matld Vedres, frequentato da Luigi Dallapiccola, Bernard Berenson e Alberto Carocci.
L'apprezzamento di intellettuali come Ugo Ojetti e Giovanni Papini le aprono le porte dell'alta società borghese e aristocratica. Introdotta da Sofia di Grecia, è fotografa della famiglia reale, apre uno studio di ritrattistica prima in via Oriani epoi nella centralissima piazza del popolo a Roma, tappa obbligata delle personalità di spicco degli anni trenta: la classe dirigente, i politici, gli aristocratici, l'alta finanza, i vertici della Chiesa.
Utilizza una cecchia e pesante macchina a lastre di grande formato 18x24, meno di frequente una Rolleiflex 6x6. Attenta alla composizione dell'immagina e alla scelta delle luci, cura con attenzione la stampa e soprattutto gli interventi di ritocco, grazie a cui manipola sapientemente corpi e volti. Frequenta e ritrae la principessa del Piemonte Maria José, Margherita Sarfatti ed Edda Ciano Mussolini, oltre ai gerarchi, e, neglianni 1933 e 1937, Benito Mussolini. Pur protetta dai potenti, in seguito alle leggi razziali del 1938 scompare dalla cronaca. Nel 1959 ottiene la cittadinanza italiana, e dieci anni dopo si trasferisce in Israele dove si spegne, malata e con difficoltà economiche. Pare che nella sua carriera abbia realizzato quasi 50.000 ritratti, quello del Presidente Giuseppe Saragat campeggerà in tutti gli uffici pubblici e nelle scuole della Repubblica Italiana.
L'archivio, acquisito da Ferrania, è confluito nella 3M, che nel 1970 ha organizzato una mostra a Roma e poi a Milano
fonte: Muriel Prandato, nel catalogo Fotografe! dagli Archivi Alinari a oggi, 2022