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Lison Frandin

Persona

maestro di canto

Helsinki, Finlandia / , Milano


Biografia   

FRANDIN, Lison. Soprano.
Nacque a Helsinki (Finlandia) nel 1854, figlia del console di Francia, oriundo da una famiglia piemontese. Studiò al Conservatorio di Parigi canto e declamazione riportando nel 1880 il Primo Premio dell'Opera; suo principale maestro era stato il celebre basso Obin. Nel 1881 debuttò al Cairo come Mignon, Carmen, e Rosa Friquet dei Dragoni di Villars, suscitando grande ammirazione per le sue qualità, l'arte del canto perfetta, il possesso di scena e il fascino della persona. Nel 1882 venne scritturata all'Opera-Comique di Parigi, ove fu la prima interprete della Malika nella Lakmè di Delibes. Nel novembre 1883 si produsse, cantando in italiano, al Carcano di Milano nella Mignon. Cantò quindi all'Argentina di Roma, al Sannazzaro di Napoli, al Regio di Parma, a Trieste all'Armonia nel 1884, dove portò per la prima volta la Carmen, rimanendo l'interprete tipica di quella figura; difatti fu nel capolavoro bizettiano che la Frandin colpì più che in ogni altra sua creazione tutti i pubblici italiani e dell'estero. Considerata una delle cantanti ufficiali della Casa Sonzogno, che stava lanciando in quegli anni in Italia l'opéra lyrique, fu applaudita interprete su tutte le maggiori scene liriche (Navarraise di Massenet alla Scala, 1896). Fu pure valente interprete di Cavalleria, Pagliacci, Amico Fritz, Martire (Samara); tentò pure Erodiade, Aida e Margherita del Mefistofele. Nella notte del 28 novembre 1893 la Frandin si trovava nel convoglio ferroviario che a Limito (Milano) si sfracellò; ebbe salva la vita, ma rimase inferma. La Ferrovia le versò un indennizzo di 100.000 franchi, avendo ella perduto nel disastro anche tutto il corredo teatrale e i gioielli. Ristabilitasi in salute, ma non perfettamente, riprese a cantare e chiuse la carriera alla Fenice di Venezia, nel maggio 1897, con la Bohème di Leoncavallo. La sua voce, di limitata estensione, era morbida, insinuante, melodiosa, il suo gesto scultorio, elegante, corretto; vestiva con gusto e, lontanta da ogni affezione, interpretava le sue parti in modo tutto personale, pieno d'effetto e di immancabile successo, affascinando sempre il pubblico. Negli ultimi anni della carriera aveva sposato Carlo Combi direttore del giornale L'Adriatico di Venezia. Morì a Milano il 24 gennaio 1911 dove dal 1906 aveva aperto una scuola di canto e di arte scenica.

fonte: lacasadellamusica.it

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