Mario Pasquale Costa
Persona
compositore
, Taranto / , Monte Carlo, Principato di Monaco
Biografia
Mario Pasquale Costa, nome d'arte di Pasquale Antonio Cataldo Maria Costa, è stato un compositore, tenore e pianista italiano, autore di canzoni e di operette.
Nacque in una casa vicino alla casa natale di Giovanni Paisiello[1], nipote di Michele Costa, figlio del controllore di dogana Angelo e della nobildonna tarantina Maria Giuseppe Malagisi
Trasferitosi con la famiglia a Napoli nel 1865, studiò musica e canto presso il conservatorio di San Pietro a Maiella, allora diretto da Saverio Mercadante, con Francesco Paolo Serrao, Costantino Palumbo, Giuseppe Martucci, lo Scafati, Guercia, e lo stesso zio paterno Carlo Costa. La sua prima composizione musicale risale al 1871, e fu una barcarola intitolata "In alto mare" su versi del librettista napoletano Enrico Golisciani dedicata a Maria Brunner-Fontain.
Da allora per sessant’anni scrisse numerose romanze, canzoni popolari, melodie, stornelli, duetti, inni, marce, pantomime, opere comiche, operette, danze, fiabe. Scrisse versi e musica di A frangesa sul tavolo della birreria "Strasburgo" a Napoli in onore della diva del varietà Amanda Henry e la canzone fu portata al successo dalla cantante tarantina Anna Fougez. Il direttore del Corriere del Mattino, Martino Cafiero, letta una poesia del suo giovane redattore Salvatore Di Giacomo, decise che con la musica appropriata sarebbe diventata una canzone di successo: chiese prima al musicista pugliese Luigi Caracciolo, che rifiutò l'incarico, e si rivolse quindi a Mario Costa: la musica di Nannì venne scritta di getto sul marmo di un tavolino del vecchio caffè "Napoli" nella Villa Nazionale. Da qui iniziò una lunga collaborazione: sui versi di Salvatore Di Giacomo scrisse le canzoni Era de maggio, nel 1881 Ojè, Carulì, nel 1882 Luna nova[2], A ritirata, Oili - oilà, Catarì, Serenata napulitana, Munasterio, Lariulà. Compose inoltre canzoni su versi di Ferdinando Russo (Scetate, O cuntrattino) e su versi di Roberto Bracco (Napulitanata , Tarantì tarantella, con titolo di Peppino Turco, Addimànnel'a mamma!, dedicata a Matilde Serao), " Nu vecchio e na vecchia")
Ottenne successi internazionali, come attestano i trionfi londinesi. Fu soprattutto la sua pantomima, ovvero una specie di balletto privo di schemi coreografici definiti Histoire d'un Pierrot a garantirgli una duratura fama, accresciuta da una successiva trasposizione cinematografica dell'opera.
Dopo la sua morte, fu tumulato a Taranto, e trovò riposo in una tomba messa a disposizione dal Comune.
fonte: wikipedia
fonte: Andrea Sessa, Ill melodramma italiano 1861-1900