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Bayer Josef

Josef Bayer

Persona

compositore

, Vienna, Austria / , Vienna, Austria


Biografia   

Joseph Bayer nacque a Vienna il 6 marzo 1852, visse sempre nella sua città e vi morì il 12 marzo 1913. Compositore e direttore d’orchestra, fu maestro di cappella per le opere a Corte, durante l’impero del kaiser Francesco Giuseppe. Compose ben ventidue balletti, in gran parte con le coreografie create da Hassreiter, tra cui il più noto è proprio “Die Puppenfee”, rappresentato, la prima volta, all’Opera di Corte, il 4 ottobre 1888.
La musica di Bayer, in generale, è tipicamente viennese ed ha, soprattutto nel valzer, l’impronta che riscontriamo anche in Johann Strauss, sebbene questi sia giunto a “sperimentare” per questa forma di danza una dimensione, senza dubbio, sinfonica, laddove il primo, invece, scrive in funzione della coreografia. Buona musica, senza dubbio, specchio della società viennese del tempo, la quale del teatro e della danza aveva fatto espressione di un genere di vita.
“Die Puppenfee”, divertissement pantomima in un atto, così come fu definito, è su libretto di Hassreiter e Gaul; il primo, poi, ne curò le coreografie che si snodavano sulle scenografie create da Brioschi. Il balletto è ambientato in un negozio di giocattoli il cui padrone mostra le sue bambole ad una famiglia inglese. Dopo la chiusura del negozio, le bambole prendono vita e ciascuna balla, prima da sola, poi, con una compagna, guidate dalla fata delle bambole, cui tutte rendono omaggio con una processione finale.
Il balletto, nella cui versione originale il ruolo della protagonista era mimato, è stato più volte ripreso a Vienna con la coreografia di Hassreiter comunemente nella sua integralità, e fa ancora parte del repertorio dell’Opera di Stato di Vienna dove nel 1973 fu replicato per la settecento cinquantesima volta.
Anche la Pavlova lo tenne in repertorio, tanto che, in Italia, si vide durante le sue torunèe del 1928.
Il balletto annovera della musica piacevole, con temi accattivanti, trattati con gran perizia nella tavolozza orchestrale, fatto che lo rende pregevole anche se ci sentiamo di affermare che, una volta ascoltato, dovremmo riabilitare completamente il tanto vituperato ballo “Excelsior!”, sempre stato bersaglio della critica come balletto puramente edonistico: evidentemente, e su questo non si discute, questa era l’impronta musicale che il pubblico tedesco ed italiano allora chiedeva.
L’esecuzione presente, che arricchisce la durata del cd con una scelta di pagine da “Sonne und Erde” dell’anno seguente per raggiungere un totale di 53 minuti e 30 secondi, rende giustizia a questa musica “leggerina” e simpatica, caratterizzata dal ritorno ciclico di un eccellente tema di valzer, fin dal preludio iniziale. Si segnala, poi, il “divertissement”, con un elegante bolero che accompagna l’esibizione della bambola spagnola, brillante e smagliante nella lettura d’Andrei Mogrelia alla testa di una precisa orchestra della radio Slovacca.

fonte: classicaonline.com

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