Contenuto / Corrispondenza
Lettera di Alfredo Colombo a Giacomo Puccini
Milano
Clausetti Carlo (mittente)
Colombo Alfredo (mittente)
Puccini Giacomo (destinatario)
Simoni Renato (soggetto menzionato)
Trascrizione
Milano 18 Agosto 1922
Illustre M°. Giacomo Puccini
VIAREGGIO
Egregio Maestro,
Simoni ci ha portato il contratto Turandot sul quale siamo completamente d'accordo. Soltanto per quanto riguarda l'ultimo periodo dell'art.5, e cioè la clausola: "Tale obbligo s'impegna pure di osservare parimenti per tutte le opere prima d'oggi ceduta alla Ditta G. RICORDI & C." e cioè: l'obbligo di rilasciare tutte quelle dichiarazioni e di compiere tutti quegli atti che fossero richiesto dalla Ditta per confermare al cessione e per assicurare la piena esecuzione della cessione stessa, riferito alle opere precedentemente cedute, noi dobbiamo insistere nel voler mantenuta tale clausola. Il metterla nel contratto di Turandot ha il valore di una specie di condizione da noi richiesta per la cessione dell'opera, il farne invece un accordo a parte, estraneo cioè all'atto in questione, ci obbligherebbe a dare a questo nuovo accordo un valore e ci provocherebbe quindi delle spese non indifferenti per la sua registrazione presso l'Ufficio di Registro, dovendo richiamare in tale speciale accordo tutti gli atti di cessione precedentemente intervenuti fra Lei e la nostra Casa.
Per noi la clausola ha un valore pratico assai importante, non nei confronti Suoi, ma nei confronti dei futuri eredi (Le auguriamo cento anni di vita, beninteso!) perché tutte le contestazioni che generalmente avvengono in simili casi: quando cioè necessita alla Ditta per l'osservanza di determinate formalità, di avere delle esplicite dichiarazioni di avvenute cessioni, avvengono sempre cogli eredi o cogli aventi causa degli autori e non mai cogli autori viventi i quali sanno benissimo di aver ceduto integralmente la proprietà materiale del loro
M° Puccini 2)
diritto d'autore. Negli atti di cessione precedentemente intervenuti fra noi manca la clausola precitata, ecco perché riteniamo necessario di rimediare a tale lacuna nell'unico intento di evitare ai nostri successori ogni possibilità di prendersi un giorno per i capelli. Lei sa benissimo quale spiacevole esperienza facemmo in questi ultimi anni circa l'interpretazione di atti stipulati in piena buona fede tre la Ditta e certi autori che pur diedero luogo a contestazioni tanto sulla lettera quanto sullo spirito delle clausole contenute.
Speriamo che Lei non vorrà insistere sulla abolizione di tale clausola che praticamente non ha alcun valore per Lei, mentre invece ne ha uno assai grande per noi.
Andiamo a preparare le copie dei contratti che Lei potrà firmare quando ritornerà dal Suo viaggio. Noi riteniamo l'accordo per Turandot come virtualmente conchiuso.
Le auguriamo un piacevole viaggio e La preghiamo di gradire i nostri più distinti saluti.
Carlo Clausetti A Colombo