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Lettera di Carlo Clausetti a Giacomo Puccini

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Milano


Trascrizione    
Milano 9 Luglio 1921 Ill. M° Giacomo Puccini TORRE DEL LAGO Caro Giacomo Faccio seguito alla mia di ieri. Ho voluto andare a fondo di tutto per quanto concerne la questione partitura ridotta della Fanciulla. L'equivoco nasce forse da questo. Certo tu hai dovuto guardare la partitura del materiale che noi mandiamo alle Imprese. Ora, effettivamente, la partitura è ancora quella originaria di Panizza. Ma essa non corrisponde alle parti che invece sono quelle del ripristinamento datto [sic] da Vigna. In altri termini nel materiale ridotto mancano solamente i seguenti strumenti; 3° Flauto, 3° Oboe, 3° Clarinetto, 3° Fagotto, Controfagotto. Tutto quanto era affidato a questi strumenti è stato accortamente distribuito ad altri delle rispettive famiglie. Invece tromboni, trombe, ecc. nella edizione ridotta corrispondono esattissimamente alle stesse parti nella partitura grande originale. Ecco quello che forse tu non sapevi e che ha prodotto l'equivoco Stanco così le cose, è più che naturale e giusto che nei teatri secondarii uso Spoleto e Pavia e Siena e Caltanissetta e Mestre e Cosenza e Perugia, ecc. ecc. ecc. si mandi il materiale ridotto, che è del tutto in ordine e decoroso. Imporre a imprese del genere su menzionate l'uso del materiale della edizione grande equivarrebbe o a negare lo spartito, o a provocare arbitrii e pasticci di ogni genere da parte dei direttori di orchestra. Tu mi domanderai perché non si siano rifatte da capo tutte le partiture ridotte, dal momento che l'edizione Panizza è abolita. Ma tu comprendi agevolmente che si sarebbe trattato di una fortissima spesa, la quale non è indispensabile, mentre è invece indispensabile che i materiali siano in perfetto ordine. Spero con questa mia di essere riuscito a convincerti, eliminando cosi [sic] ogni tuo dubbio e anche ogni altra polemica, in avvenire, su tale argomento. Con un affettuoso abbraccio abbimi tuo Carlo Clausetti
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