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Lettera di Giacomo Puccini a Renzo Valcarenghi

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Viareggio


Trascrizione    

25.6.22

Cari amici Clausetti e Valcarenghi[r]

Giorni propizi questi per me! Da una parte Simoni[r] e Adami[r] mi hanno consegnato con mia completa soddisfazione, il libretto di Turandot[r] finito e, dall'altra la vostra lettera mi annunzia che le mie osservazioni sui piccoli diritti erano giuste e che l'averle fatte valere mi reca il contributo giustamente migliorato.

Mi domando ora perché una revisione di questo genere non sia stata fatta prima e se non sia in ogni modo giusto farlo ora perché almeno diminuisca il danno che ho avuto finora - É una revisione che non deve essere difficile perché come vi ho già fatto notare alla Società di Parigi i proventi dei miei piccoli diritti sono registrati sotto il mio nome con cifre distinte e precise e superiore di molto a quello che incassai nella ripartizione; e questo da anni - 

Per stabilire, cari amici, l'entità della mia parte non c'è che da riferirsi ai libri e alle comunicazioni della Società francese.

Io sto bene - lavoro con piacere e fede - affettuosi

saluti da G Puccini

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