I documenti pucciniani dell'Archivio Storico Ricordi

Il restauro dello Studio Crisostomi

Lo Studio P. Crisostomi s.r.l.

Nato nel 1983, lo Studio P. Crisostomi s.r.l. opera nel campo della tutela e della conservazione dei beni culturali, in particolare quelli di carattere librario, archivistico e documentario, anche se, nel tempo, l’attività dello Studio ha finito per interessare una più ampia gamma di manufatti (opere d’arte su carta, beni sonori e audiovisivi storici, stampe e negativi fotografici storici, globi terrestri e astrali, manufatti lignei e in cartapesta dipinta, etc.). 

Nello specifico lo Studio P. Crisostomi s.r.l. svolge attività di restauro conservativo su una vasta serie di manufatti (codici e libri a stampa, miniature, documenti archivistici, stampe, disegni, dipinti, globi, papier-peint, manufatti lignei, carte geografiche, paraventi, ventagli, rotoli orientali, opere in cartapesta, matrici tipografiche in legno e metallo, strumentazioni scientifiche storiche) e di materiali (carta, pergamena, cuoio, seta e altri tessuti, legno, metallo); consulenza tecnica per la progettazione, la ricerca, la conservazione e il riordino catalografico dei Beni Culturali in particolare librario/archivistici; realizzazione di progetti di restauro; ricerca e formazione nei settori della catalogazione/inventariazione,  conservazione/tutela e valorizzazione; censimenti conservativi; monitoraggio e controllo ambientale dei luoghi di conservazione con attività di prevenzione diretta e indiretta.

Lo Studio P. Crisostomi S.r.l. conta su un organico di restauratori – conservatori provenienti dalle scuole dell’Istituto Centrale per la Patologia del Libro e della Scuola Europea per la Conservazione e il Restauro dei Beni Librari di Spoleto, oltre ad usufruire di volta in volta di altre professionalità specifiche del settore storico-artistico e scientifico.

La collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi

La collaborazione tra lo Studio P. Crisostomi s.r.l. e l’Archivio Storico Ricordi inizia nel 2012; nel corso degli anni, gli interventi programmati e realizzati hanno interessato tutte le tipologie di beni che costituiscono l’inestimabile patrimonio dell’Archivio e che testimoniano la fiorente e complessa attività di Casa Ricordi nel tempo: dalle partiture originali dei maggiori compositori italiani (Verdi, Puccini, Rossini, Donizetti, Bellini e altri), al ricchissimo fondo iconografico (bozzetti di scenografie, figurini dei costumi, tavole attrezzi, piante sceniche, locandine, manifesti, disegni), fino al materiale di tipo documentale (lettere, documentazione amministrativa, riviste e periodici).

Le attività di progettazione, di restauro e condizionamento conservativi, concordate con la committenza, hanno assicurato la conservazione fisico-chimica dei beni ed un loro condizionamento idoneo per il futuro; sono state altresì un passaggio propedeutico fondamentale verso l’imponente opera di digitalizzazione del proprio patrimonio che l’Archivio Ricordi porta avanti ormai da anni.

Il “caso” Puccini

Giacomo Puccini (1858-1924), è stato il più importante autore italiano di melodrammi del suo tempo. Il vasto patrimonio documentale, iconografico ed amministrativo che racconta la genesi delle sue opere, così come le articolate attività per la loro messa in scena, è uno dei fiori all’occhiello dell’Archivio Storico Ricordi. L’operato dello Studio P. Crisostomi s.r.l. ha interessato tutte queste tipologie di beni legati al lavoro dell’autore lucchese: dalle partiture autografe di tutte le sue opere (Le Villi, Edgar, Manon Lescaut, La bohème, Tosca, Madama Butterfly, La fanciulla del West, Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi, Turandot), fino al materiale iconografico e amministrativo prodotto nelle fasi di allestimento delle rappresentazioni delle sue opere.

Particolarmente interessante quanto emerso nel corso degli interventi sulle partiture autografe. Il compositore lucchese si distingueva, infatti, per un certo “disordine” delle proprie partiture, che, ricordiamo, erano consegnate all’editore milanese in versione manoscritta. Non solo macchie di caffè, bruciature di sigaretta e piccoli disegni, ma anche un gran numero di annotazioni e soprattutto correzioni, che spesso l’autore scriveva su strisce di fogli pentagrammati che incollava sulla parte che intendeva correggere: questo significa che al di sotto di quei ritagli incollati in maniera sbrigativa, sopravviveva una versione alternativa, la prima in realtà pensata dall’autore, ancora del tutto ignota; il restauro conservativo è quindi apparso come il momento ideale per approfondire tale aspetto, il cui valore per la storia della musica è risultato fin da subito evidente. L’intervento prevedeva in primo luogo l’individuazione di testo sottostante, attraverso l’impiego di visori luminosi e di altri strumenti diagnostici che sfruttano infrarossi e ultravioletti; successivamente, una volta individuati le tecniche e i materiali idonei, il distacco provvisorio delle correzioni e la loro ricollocazione a “bandiera” per consentire la consultazione di entrambi i testi. 

Il lavoro sulle correzioni si inseriva, come detto, nella più ampia serie di operazioni di restauro e condizionamento conservativi, delle partiture così come delle altre tipologie di beni: depolveratura e pulitura superficiale dei supporti; operazioni di contrasto del degrado chimico (deacidificazione) e biologico (disinfezione); operazioni di ripristino dell’integrità iconografica (trattamento delle macchie); operazioni di ripristino dell’integrità fisica (risarcimento lacune, recupero delle legature e delle coperte); operazioni di condizionamento conservativo (realizzazione di contenitori appositi per la conservazione delle partiture, sia rilegate che sciolte). 

Share

Media: immagini