
Contenuto / Corrispondenza
Lettera di Tito II Ricordi a Giacomo Puccini
Milano
Ricordi Tito II (mittente)
Puccini Giacomo (destinatario)
Ricordi Giulio (soggetto menzionato)
Adami Giuseppe (soggetto menzionato)
Ricordi (soggetto menzionato)
Trascrizione
16. II. 1912
Caro Giacomo,
Finalmente posso scriverti poche righe.
Pappà [sic], i giorni scorsi, ha dovuto subire nuove esplorazioni alla vescica, lavacri, allargamenti uretrali, così che gli vennero abbondanti emorragie e per colmo di sventura anche un'orchite!!
E' un vero martire, poveretto!!! E' sempre a letto e ci starà ancora per qualche giorno; speriamo che alzandosi si senta meglio - ma purtroppo so che, dopo avere avuto l'eroico coraggio di sottomettersi a quella barbara operazione, egli si sente terribilmente sfiduciato constatando ogni giorno più che egli non è guarito e non guarirà mai del male pel quale tanto l'hanno torturato e ancora lo torturano.
E' una vera pietà !!
Aggiungi a queste preoccupazioni il da fare che mi ha dato il processo colla Casa Verdi - sedute col collegio dei nostri avvocati, presenza mia alla discussione in Tribunale, susseguenti sedute per le risposte da fare in brevissimo termine ai nostri avversari, ecc. ecc. e poi mi scuserai, credo, se ancora non ti ho scritto.
Ho letto (io che non so lo spagnolo) l'originale del "Genie alegre" e una volta più mi sono accorta della bestialità del Motta che ha tradito, travisato tutto il profumo e il carattere che i Guintero avevano messo nella loro commedia. A questi non ho ancora scritto; ho ordinato invece una traduzione letterale del testo originale che ci servirà assai bene - così come facemmo per Butterfly e Fanciulla del West. Ho visto anche Adami al quale ho mostrato in qualche punto il testo originale, così diverso dallo sgorbio del Motta- Adami lavora e mi pare abbia trovato un buon finale pel 1° Atto. Abbiamo parlato a lungo del 2° atto, riferendoci sempre al testo dei Guintero - e anche lì abbiamo scoperto dei dati preziosi e nuovi.
Non temere per Firenze - sei diventato un gran fifone, caro Giacomo; ma, grazie a Dio e a Casa Ricordi, i fatti smentiscono le tue apprensioni - hai visto a Piacenza? Gran successo e teatri colmi ogni sera.
Ti auguro non troppe arrabbiature e gran pazienza: all'estero le condizioni dei teatri sono tali che bisogna accettare gli esecutori che ci danno, cercando di ritrarne il miglior partito - cosi è e né io, né tu possiamo cambiate tale stato di fatto - oppure dovremo rifiutare sempre i nostri lavori.
Ti abbraccio
Tito