Milano 1° agosto 1901

Carissimo Puccini.
Appena tornato trovai, come bene può immaginare, tante e tante cose, che mi fu impossibile scriverle subito. Ebbi poi la sua del 14, e più tardi invio di Giacosa di alcune pagine del 1° Atto - inutile però mandargliele, perché è uno spizzico del libretto, e nemmeno potrebbe servire per lavorare, che non avendo un concetto dell'intiero atto, a nulla servirebbe, se non a rischiare di fare cosa scucita, mancando l'economia totale che occorre. Ho poi visto jeri Giacosa, di passaggio, al quale vivamente raccomandai di finire questo atto 1° - Ma .... è inutile: uno al sud, uno al nord, uno ad est, altro ad ovest ... nulla di efficace si farà, se non al ritorno di tutti in Milano. Del resto lo prevedevo .... e sarà così pur troppo.
    Sono spiacentissimo della S^a Elvira: spero, tuttavia, trattisi di cosa passeggiera - e così ritorni quella tranquillità e quel ben'essere, indispensabili per una vita attiva. A rivederci, carissimo Puccini - e mi tenga pel sempre

Aff ^mo Giulio Ricordi