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Lettera di Giacomo Puccini a Giulio Ricordi

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  • Lettera
  • italiano

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Teatro dal Verme

s.l.


Trascrizione    

Carissimo Sig Giulio[r]

Trovo giustissima la sua lettera in tutto e per tutto ma c'è un ma -  devo finire o no questo atto? lo devo finire a Milano[r]? la mia presenza è così necessaria costì? or che farci? i Metronomi posso metterli qui = mandarmi un metronomo a 1/2 pacco postale e una copia di tutto ciò che è inciso e io lo scrivo subito. Di caccia non me ne occupo né tanto né poco - solo quando viene rarissimamente Ginori[r] faccio una passeggiata di 1/2 giornata e tutto è lì - sempre o quasi al tavolino - ora strumento e a giorni le spedisco qualche fascicolo - della composizione sono a buonissimo punto e sono contentone -

mi è costata un po' di fatica per volermi attenere alla realtà e poi per liricizzare un pò tutti questi spezzatini. E ci sono riuscito - perché voglio che si canti, si melodizzi più che si può -

L'atto è composto quasi tutto di ritorni logici salvo il duettino «Sono andati» e la Zimarra di Colline e poco altro.

Mi pare d'avere trovato per il duettino un buon principio e la frase culminante è efficace benché non troppo nuova -  ma bisogno poi non sottilizzare tanto - non è vero? -

dunque concludendo, mi lasci quà tranquillo a bevermi di questo splendido sole e a bearmi di questo paese incantevole -

Appena messa la parola Fine volo a Milano e spero sarà verso i primi di dicembre

Mi parla di Manon[r] al Dalverme[r]

io ritengo che la Mendioroz[r] benché freddina sarebbe una ottima Manon - questa è la mia opinione giustificata da prove avendola avuta a Lucca[r] e a Bologna[r] poi adesso vedo che è tanto nelle simpatie del pubblico - per la buona Desdemona[r]  - xxx

Mugnone[r] son contento che sia a Napoli[r] se si fa Bohème[r].

Tanti saluti a tutti e in attesa del metronomo La saluta, con tutti noi, carissimamente

il suo aff

GPuccini

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